Chi si illudeva che la Destra si dividesse nella fase di formazione del Governo sbagliava di grosso. La Destra ha il vento in poppa e nessuno – men che meno i presunti “moderati” (?) – abbandona una nave che appare sicura e confortevole. Figurarsi!
Chi – nell’opposizione – ha votato segretamente a favore di La Russa al Senato o ha scommesso su un artificio tattico fuori dalla realtà, oppure ha consumato una operazione di “aiuto ai vincitori”, tipica della politica italiana. Scoprire chi è stato sarà facile: basterà seguire la traccia dei “trenta denari”. In ogni caso, questa è la Democrazia. La Destra ha vinto e ora governa. È suo diritto e suo dovere. Vedremo quello che riuscirà a fare.
Inutile lamentarsi per il fatto che le tre opposizioni non sono unite. Centro sinistra, Terzo Polo e M5S erano avversari alle elezioni. Ovvio che lo siano ora anche in Parlamento. La costruzione di una alternativa credibile al governo della Destra non si potrà fondare sulla “unità” delle attuali opposizioni. Potrà nascere solo da una nuova elaborazione culturale, sociale e politica: nessuno dei soggetti della attuale opposizione ha le potenzialità di farcela. Inutile girarci attorno.
Chiediamo dunque alle tre opposizioni di fare, come meglio credono, l’opposizione in Parlamento – senza ammiccamenti con la Destra – e lavoriamo tutti a nuovi scenari e nuovi orizzonti.
Dalle macerie possono nascere tante cose: a condizione che le macerie non abbiano la ardita presunzione di ritenersi una cattedrale.
Lorenzo Dellai