Il clamoroso risultato del secondo turno delle elezioni francesi ha sovvertito completamente la quasi totalità dei pronostici. Ma non quelli di qualche profondo conoscitore della società francese, il quale aveva intuito – pur non essendone certo – come l’esito del voto per le europee avrebbe potuto provocare quello gli Americani chiamano un “backlash”, una frustata di ritorno. Ed ha fatto crollare le deliranti speranze di Marine Le Pen.
Ma non è tutto qui. La vittoria del Nouveau Front Populaire esprime infatti i molti “No” della Francia. Per primo proprio il “No” alla Le Pen che stava già assaporando la quasi certezza di riuscire a far formare il governo al più irrilevante dei suoi scagnozzi. E Invece, ha subito una débacle clamorosa e senza appello. I dati definitivi la collocano addirittura in terza posizione.
Nell’arco di una settimana, la “leader“che fa da foglia di fico di tutte le posizioni di privilegio che lacerano la transalpina “sorella latina”, e che irrigidiscono in maniera intollerabile i rapporti tra le sue componenti sociali, ha perso per strada milioni di consensi. Soprattutto, ha dilapidato l’intero capitale che pareva aver accumulato col grande successo del giugno scorso quando registrò un’incredibile avanzata per le elezioni europee.
Ha avuto ragione il Presidente Macron a gridare all’emergenza nazionale. Almeno sotto questo punto di vista, quello che era stato giudicato un azzardo nello sciogliere l’Assemblea nazionale va considerato uno shoccante antidoto contro l’avanzata della destra.
La Francia, così, si conferma come un vero e proprio bastione in grado di fermare l’ondata postfascista che più volte è sembrata in grado di travolgere l’intera Europa.
Certo, Macron, adesso, avrà a che fare con la vera vincitrice di questo doppio voto. E cioè con la sinistra, che si trova, in maniera del tutto inattesa, ad avere la maggioranza in Parlamento. E dovrà fare i conti con il fatto che le prime parole del capo di questa coalizione, Melanchon, sono state ovviamente di chiusura da parte della France Insoumise sulla possibilità di una coabitazione al Governo con il partito del Presidente. Vedremo poi come la realtà dei numeri farà sentire la propria influenza.
Intanto, prendiamo atto di come i vari “No” espressi dai Francesi avranno delle conseguenze anche sugli equilibri europei. E quindi, anche su chi in Italia immaginava di creare chissà quale sponda con una Francia tutta spostata a destra.