Dopo aver letto sui giornali di ieri le dichiarazioni di Giuseppe Conte, verrebbe, d’istinto, di fare i complimenti a Giorgia Meloni.

Conte, poverino, basta a sé stesso, vaga, divaga, per caso la imbrocca o sbaglia da solo. Eppure chi volesse minare dal di dentro il cosiddetto “campo largo” o, meglio, il centro-sinistra, non potrebbe far di meglio che affidare il compito ad un “incursore” come il capo dei 5 Stelle ha dimostrato di saper essere con le dichiarazioni che ha rilasciato ieri. Ovviamente, si tratta di un apprezzamento: l’incursore, in qualunque arma militi, è un ardito, un sodato speciale, addestrato, anzitutto, a resistere anche nell’ambiente più avverso, di nicchia in nicchia.

Beninteso, non stiamo sostenendo che sia stata la Meloni ad incaricare Conte di posare qua e là delle mine. È, se mai, vero il contrario. Evidentemente – e per questo i complimenti – il canto di Giorgia, come quello delle sirene – peccato che non ce ne siamo accorti – dev’essere talmente suadente per un nocchiere incauto, rotto a tutti i venti, da attrarlo irresistibilmente.

Insomma, non ci stupiremmo se il “capo politico” del Movimento fondato da Grillo, si stesse preparando a cambiare campo. È la nostra fantasia che corre troppo e ci trae in inganno? Può darsi, però, diciamolo francamente, è bene che Conte ce la racconti meglio e trovi una scusa più credibile.

Renzi, tutt’al più, può essere arruolato come “casus belli”, ma non è lui il problema. Anzi, in tal modo, sarebbero proprio i suoi detrattori a fargli fin troppo onore.

In realtà – e qui torniamo con i piedi per terra – il punto ambiguo e dolente, lo snodo critico è pur sempre il PD, che ancora non comprende come non si possa costruire la sinistra con i mattoni della destra. E tale è , a loro dispetto e forse perfino a loro insaputa, il movimento dei “grillini”. Il quale, come tutte le forze populiste, per quanto possa vantare un’avanzata (si fa per dire) agenda sociale, è , per definizione, una delle forme, pur differente da quelle note, in cui prende corpo la destra politica.

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