“Cresciuti troppo in fretta”. E’ il titolo del rapporto con cui ActionAid (CLICCA QUI) esamina le conseguenze sugli adolescenti della povertà alimentare delle famiglie in cui vivono. Nell’introduzione si parte dalla valutazione delle conseguenze della pandemia da Covid 19 tra cui quella dell’aumento della povertà assoluta nel nostro Paese. Si sottolinea come il “lockdown” abbia contribuito a portare all’attenzione dell’opinione pubblica il problema
della povertà alimentare, un fenomeno tutt’altro che nuovo nel nostro Paese “ma che, con l’avvento della
pandemia, sembra essere esploso, complici anche le rigide misure di distanziamento sociale attuate nella
prima fase”.

Così poi prosegue: “Milioni di persone hanno faticato a far fronte alle esigenze alimentari quotidiane. Significativa è stata la risposta a tutti i livelli, sia delle Istituzioni che della società civile, a partire dallo stanziamento di 1,3 miliardi di euro da parte del Governo destinati ai buoni spesa distribuiti dai Comuni, per arrivare alle tantissime risposte di solidarietà alimentare da parte del settore privato, degli enti del Terzo Settore e delle organizzazioni di base.

La povertà alimentare non è solo una condizione di grave deprivazione materiale, come oggi le politiche e
le statistiche provano a circoscrivere il fenomeno. Come vedremo in questo rapporto, e come abbiamo provato a spiegare anche nel precedente (ActionAid 2021), la mancanza di accesso a cibo adeguato è un fenomeno multidimensionale, in cui al bisogno materiale – la mancanza di cibo sufficiente e di qualità – si affiancano dimensioni non materiali con conseguenze negative anche sul piano del benessere psico-fisico che non si risolvono semplicemente distribuendo cibo ed eccedenza attraverso le reti di aiuti alimentari. Si pensi, ad esempio, allo stress e allo stigma che genera il vivere in una condizione di costante bisogno e precarietà, così come alla compressione delle occasioni sociali legate al cibo, sacrificate dalla mancanza di risorse.

Per la lettura completa del rapporto CLICCA QUI

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