Il primo frutto di quello che abbiamo definito il “risveglio del popolarismo” (CLICCA QUI)è costituito da un documento condiviso da numerose organizzazioni che si collocano nell’area della cultura popolare cattolica, ed anche da INSIEME, per l’avvio della creazione di quei presupposti di elaborazione di pensiero politico, formulazione di proposte concrete dirette alla soluzioni dei principali problemi che affronta la nostra gente e la delineazione di una presenza che non può che definirsi e partire dai territori.
In sostanza, si tratta di delineare una Piattaforma popolare frutto di un moto unitario che, senza eliminare le specificità dei singoli partecipanti, siano essi gruppi, associazioni o persone, definiscono ed offrono al Paese la prospettiva di un processo di ricomposizione sociale e politica sulla base di un impegno culturale, e quindi di elaborazione programmatica, con il chiaro obiettivo di favorire l’individuazione di scelte organizzative disponibili alle collaborazioni più ampie, inclusive ed efficaci sul piano politico.
Di seguito il documento attorno cui è stato avviato il primo passo di un cammino reso particolarmente necessario dalle condizioni della nostra Italia.
Il susseguirsi di maggioranze parlamentari, di successi elettorali e di trionfi e cadute di leadership a forte impatto mediatico, non ha spostato l’orizzonte politico del paese e non ha ridotto il senso di insicurezza che attraversa la società italiana.
Crescono significativamente il livello di astensione al voto, la volatilità delle scelte elettorali, il senso di sfiducia nei partiti e in una certa misura verso le istituzioni democratiche della rappresentanza.
Eppure, nella pubblica opinione resiste la speranza dell’arrivo di qualcosa che sia allo stesso tempo nuovo e antico; innovativo e tradizionale; capace di riformare e attento a conservare: qualcosa che rivesta di novità la continuità.
Le opzioni tecnocratiche e populistiche, convergenti nel ritenere il popolo un oggetto e non il protagonista della vicenda democratica, si sono rapidamente trasformate da soluzione a problema delle democrazie.
In questo contesto e su queste basi di comune riflessione è maturata un’esigenza diffusa di ricomposizione del variegato universo politico di movimenti, associazioni, liste civiche e personalità, che si riconoscono nella comune radice culturale del popolarismo.
Ciò viene significativamente alla luce a 100 anni da quel congresso del Partito Popolare – simbolo di fedeltà ai valori democratici – che costò l’esilio a Luigi Sturzo
I problemi del presente impongono un impegno diretto nell’elaborazione e nell’azione concreta per senso di responsabilità storica e non per evocare una teoria del passato.
Nulla dice che questa condizione di incertezza preluda a facili successi, ma nulla impedisce di assumere l’impegno di offrire possibili soluzioni.
Il pluralismo delle diverse esperienze popolari avverte dunque necessario ricercare le forme più efficaci perché esse si esprimano in forme politicamente unitarie.
Pertanto, si è deciso di lavorare alla costruzione di una comune Piattaforma Popolare che raccolga i movimenti politici e associativi, le esperienze amministrative, sociali e culturali che trovano nel popolarismo la comune radice di pensiero.
Una Piattaforma Popolare che, conservando l’autonomia dei partecipanti, consenta la formazione di un riferimento unitario e organico che rappresenti anzitutto uno spazio di impegno culturale e quindi di elaborazione programmatica, con il chiaro obiettivo di favorire l’individuazione di scelte organizzative disponibili alle collaborazioni più ampie, inclusive ed efficaci sul piano politico.