Ora tocca al “Germanicum”, la proposta di legge elettorale avanzata dal Movimento 5 Stelle.
Quando si affronta un tale argomento la prudenza non è mai troppa. Eppure, non si può essere reticenti. E’ bene che si apra un confronto schietto, senza tatticismi né furbizie. Ognuno dica francamente la sua.
Per parte nostra riteniamo – pur con tutte le riserve che anche l’articolato dei 5 Stelle merita – che ogni proposta finalizzata ad un sistema proporzionale vada esaminata con grande attenzione ed assunta come base utile per aprire una strada nuova.
Restano le liste bloccate e, dunque, ancora una volta si vorrebbe selezionare a monte la classe parlamentare. Il voto di preferenza continua ad essere visto come un pericolo incombente, una minaccia alla pretesa di piegare i rappresentanti del popolo ad una linea pre-odinata dai partiti.
La soglia del 5% è decisamente e fortemente selettiva nei confronti delle forze minori. Intanto, però, è – ad ogni modo – importante che si esca dalla palude dei ultimi decenni costellati da una variegata fantasia di sistemi elettorali accomunati dalla pretesa di costringere la sovranita’ popolare entro una camicia di forza bipolare. Invocata in nome della governabilità; fatta indossare al Paese in nome dell’interesse dei partiti.
In effetti, è la piena rappresentatività del Parlamento a costituire la premessa di ogni possibile governabilità e non quest’ultima a garantire la prima.
Domenico Galbiati
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