Guardando alla Legge di Bilancio 2023, per usare un eufemismo, almeno per ora essa non sembra però riscuotere una particolare attenzione. Basti considerare che l’incremento di 6 miliardi di euro stanziato in aggiunta per il triennio 2023-2025, destinato soprattutto a copertura solo parziale dei costi aggiuntivi legati alla crisi energetica e alla mai conclusa e particolarmente onerosa pandemia. Tale aumento non riesce a coprire i costi dell’inflazione ed è accompagnato dalla previsione – già stabilita dal Governo Draghi nell’ultimo Nadef – che nel 2025 l’incidenza della spesa sanitaria pubblica si abbasserà al 6,1% del Pil, inferiore sia al periodo pre-pandemia (6,4 % nel 2019) che alla media UE del 7,9 % (Cavallari 2022).
La sanità nel PNRR
La sanità, con la Missione 6 “Salute”, è tuttavia parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (il cui sviluppo Secondo Welfare sta seguendo con la serie Memento PNRR (CLICCA QUI): dal punto di vista economico-finanziario si tratta di circa 19 miliardi di euro da spendere entro il 2026.
In generale, l’impostazione tecnocratica del PNRR lascia spazio a non pochi interrogativi: sul versante della effettiva attuabilità; sulla debole mobilitazione degli attori sociali e politici interessati; sull’impatto riformatore che potrà ottenere una volta (e se) completato; sugli impegni debitori da saldare in futuro (Cersosimo 2022); sulla capacità delle pubbliche amministrazioni a tutti i livelli di gestire un insieme di oltre 75.000 bandi per la sua messa a terra (Giannelli 2022). Il tutto in un quadro di legalità ulteriormente compromesso dalla pandemia e dalle risposte emergenziali ad essa date (Rispoli et al. 2022).
Nello specifico della sanità, visto che si tratta soprattutto di risorse in conto capitale, a fronte di un ripetuto sottofinanziamento della spesa corrente e di sempre più drammatici problemi di arruolamento delle professioni necessarie, la cifra stabilita nel PNRR sembra comunque esigua, parziale e sfocata dal punto di vista dei fabbisogni effettivi (Gabriele 2022; Longo e Ricci 2022). (Per la lettura completa dell’articolo pubblicato su Percorsi di Secondo Welfare CLICCA QUI)
Massimo Campedelli e Emanuela Chiodo