L’estate non fa bene a Salvini e Salvini non fa bene all’Italia.

Non fa più bene neppure alla Lega. Salvini le ha grippato il motore. Tecnicamente succede quando le alte temperature gonfiano il pistone che non scorre più agevolmente nel cilindro. Non si può far altro che cambiare il pistone e “rettificare” il motore, cioè rimettere in ordine il cilindro, che torni ad essere scorrevole.

Tanto meno Salvini fa bene al governo del Paese e a Giorgia Meloni che, si condivida o meno la sua linea politica, è comunque impegnata a rappresentare l’Italia e gli italiani, in un frangente delicato e rilevante qual’e la formazione della Commissione, ancora una volta presieduta da Ursula Von der Leyen.

Ci auguriamo – anzi, non dubitiamo che infine vada così – faccia prevalere l’ interesse della “nazione”, rispetto a quello della parte politica che in Europa rappresenta. Cioè affianchi il nostro Paese alla maggioranza che ufficialmente sostiene Ursula, a costo di consacrare una doverosa e necessaria distanza da una destra che, per quanto oggi esprima la guida del governo, nulla ha a che vedere con la schietta vocazione europeista dell’Italia.

Chi si assume la guida di un Paese importante come il nostro, se intende comportarsi da “statista”, si fa carico non solo della sua contingente maggioranza, ma, si puo’ dire, del decorso storico che ha connotato l’identità collettiva del Paese.

Sarebbe grave un indirizzo d’altro avviso che, tra l’altro, darebbe ragione a Salvini e proietterebbe l’Italia neppure in panchina tra le riserve, ma addirittura in tribuna tra i giocatori che possono solo assistere alla partita degli altri.

Dalla rettifica alla “verifica”, antico, celebrato, mitico rito della “prima repubblica” che ora la Lega si piega a chiedere e FdI nega. In effetti, c’è poco da “verificare” nel senso proprio del termine, dal momento che le prese di posizione di Salvini e dei suoi fedelissimi, che fioccano l’una sull’altra in questi giorni, non hanno come filo conduttore altro se non il costante tentativo di tenere Giorgia sulla graticola.
Senza un qualche apprezzabile e coerente costrutto politico.

 

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