Mario Draghi si è preso alcuni giorni di riposo a Città della Pieve, ma le grane non sono andate in ferie nei giorni della grande calura. Una certa confusione “governativa” sul Green pass e il sottosegretario che fa dichiarazioni da neofascista non abbassano la temperatura politica. Anzi. Draghi ufficialmente tace, ma non è detto che la cosa aiuti a scollinare il Ferragosto in modo tale che si possa guardare alla ripresa delle cose di governo e a quelle parlamentari con un po’ di tranquillità.
A proposito di Green pass c’è da constatare che abbiamo intera la conferma che in Italia continuiamo a fare tutto all’acqua di rose. Per non voler usare espressioni più colorite che ci farebbero sconfinare, certo, nella volgarità, ma nel fare ciò saremmo meno edulcorati e, quindi, più vicini alla realtà delle cose.
Sin dagli inizi dell’esplosione della pandemia, parliamo ormai di 18 mesi fa, capimmo quanto si fosse tutti impreparati. Dopo il primo impatto drammatico che consentì al Governo Conte di andare avanti a colpi di Dpcm con un certo piglio decisionale, si cominciò ad avvertire tutto lo stridore tra la necessità di occuparci della salute pubblica di 60 milioni di italiani con quella di talune categorie che si dimostrarono e, restano tuttora, le più danneggiate dalle conseguenze della Covid-19. E’ stato abbastanza presto evidente come il Coronavirus sia venuto a fare da discrimine tra il Governo 5 Stelle Pd e l’opposizione della destra e del centrodestra. La cosa, accompagnata dalla gestione di tutte le questioni pratiche legate al contrasto della pandemia, in un momento in cui si parlava dell’arrivo del vaccino, che però ancora non era disponibile, per dirla in poche parole: la gestione Arcuri, ha portato all’inaudita decisione del Presidente della Repubblica di sostituire Giuseppe Conte con Mario Draghi. Il compito era indirizzato quasi esclusivamente al contrasto alla Covid-19, auspicabilmente meglio organizzato e dando adito a minori sacche di confusione, e alla gestione dei fondi europei della Next Generation Eu, tra l’altro contrattate in sede UE dal Governo precedente.
La vaccinazione di massa, sostanzialmente ben diretta dal generale Figliolo, sembra farci assistere ad una incidenza meno forte del diffondersi del virus, soprattutto per ciò che riguarda i decessi e l’utilizzazione delle terapie intensive. Ma questo non significa che si possa abbassare la guardia. Questo non significa che si possa assistere alle scene cui abbiamo assistito in occasione del giro in pullman per le strade di Roma da parte della nostra Nazionale tornata vittoriosa da Wembley. E’ richiesto che il Governo mostri fermezza sulle decisioni assunte e più chiarezza sulle disposizioni emanate. Possibilmente, si dovrebbe evitare di andare avanti con precisazioni successive l’una all’altra ingenerando solo confusione ed evitare di chiedersi ogni volta quanto queste sembrano frutto di “trattative” tra le componenti della maggioranza?
Noi zebrette ragioniamo più terra terra e per sfangarla tutti i giorni dobbiamo andare al sodo: ma questa pandemia c’è o è una cosa opinabile? Si possono usare più pesi e più misure a seconda dei sondaggi e della reazione delle categorie coinvolte?
Per quanto riguarda il sottosegretario dalle forti simpatie neofasciste, pare ancora più semplice risolvere il problema da parte di Draghi: se lo chiami e lo metta di fronte ad una scelta di coerenza e di opportunità. Inoltre, visto che non può togliere la parola a ministri e sottosegretari, si dia da fare per convincerli un po’ tutti a parlare meno a ruota libera. Anche perché, non solo noi zebrette, ma tutti gli italiani non ne possono più delle loro uscite, spesso del tutto inutili e fonte solo di un certo caos.
Un discorso tutto a parte lo si dovrà cominciare a fare per ciò che riguarda i risultati raggiunti, o raggiungibili, per ciò che riguarda il Pnrr. Grandi le attese, grandi le considerazioni sulle potenzialità… ma a quando i primi progetti convincenti?