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Le linee guida per l’insegnamento dell’Educazione Civica nelle Scuole – di Mario Pavone

La Legge 20/8/2019,n.92,che ha istituito l’insegnamento scolastico dell’educazione  civica, ha previsto che, con Decreto del Ministro dell’ Istruzione, siano definite le Linee Guida con cui vengano individuati, “ove non già previsti, specifici traguardi per lo sviluppo delle competenze e obiettivi specifici di apprendimento, in coerenza con le Indicazioni nazionali per il curricolo delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, nonché per i licei e per gli istituti tecnici e professionali.

In base alle Linee guida contenute nel precedente D.M. 22 giugno 2020,n. 35, le Istituzioni scolastiche sono state chiamate ad aggiornare i curricoli di istituto e l’attività di progettazione didattica nel primo e nel secondo ciclo di istruzione al fine di sviluppare “la conoscenza e la comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, civici e ambientali della società”.

Inoltre, tenendo conto delle attività realizzate dalle scuole  nel primo quadriennio di attuazione della Legge e delle novità normative intervenute, l’insegnamento dell’educa zione civica, a partire dall’anno scolastico 2024/2025,dovrà riferirsi agli obiettivi di apprendimento, definiti a livello nazionale e individuati attraverso il nuovo  D.M, del 7/9/2024 n.183 secondo le necessità di una Società in continua evoluzione.

Pertanto, il Ministro ha emanato il nuovo Decreto dopo averlo sottoposto per il necessario parere consultivo al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), sottolineando l’importanza dell’ aggiornamento normativo del documento pubblicato.

In sintesi, le nuove  Linee Guida sono costituite dalle seguenti:

1. La Centralità della persona umana e valori costituzionali

Uno degli aspetti cardine delle nuove Linee Guida è la centralità della persona umana, considerata come il soggetto fondamentale della nostra Società ,a servizio della quale si pone lo Stato.

Questo principio si traduce in un approccio educativo che mira a valorizzare i talenti individuali e a promuovere una cultura del rispetto per ogni essere umano.

Il documento sottolinea l’importanza dei valori costituzionali, come la solidarietà e la libertà, ed il ruolo cruciale della democrazia legata alla sovranità popolare, ribadendo la priorità dello sviluppo umano rispetto a qualsiasi concezione ideologica.

La conoscenza del dettato costituzionale, della sua storia, delle scelte compiute nel dibattito in Assemblea costituente e la riflessione sul suo significato, rappresentano il primo e fondamentale aspetto da trattare per gli studenti di ogni ordine e grado. Esso contiene e pervade tutte le altre tematiche, poiché le leggi ordinarie, i regolamenti le disposizioni normative devono sempre trovare coerenza con la Costituzione, che rappresenta il fondamento della convivenza e del patto sociale nel nostro Paese.

Collegati alla Costituzione sono innanzitutto i temi relativi alla conoscenza dell’Ordina mento e delle funzioni dello Stato, delle Regioni, degli Enti territoriali e delle Organizzazioni internazionali e sovranazionali, prime tra tutte l’Unione Europea e le Nazioni Unite, così come la conoscenza approfondita di alcuni articoli della Costituzione, con particolare riguardo a quelli contenuti nei principi generali quali gli artt. dall’1 al 12.

In particolare, nello studio delle leggi (dalla Costituzione alle leggi ordinarie) occorre evidenziare che esse non sono prescrizioni etico/morali, ma strumenti giuridici che sono fatte per le Persone e non le Persone per loro e che sono rivolte all’interesse comune di tutti i cittadini e servono allo scopo di regolare il rapporto Autorità/libertà tra i cittadini e lo Stato.

Rientrano in questo primo nucleo concettuale, come pure la conoscenza dell’Inno e della Bandiera nazionale, non solo come forme di appartenenza ad una Nazione, ma anche come appartenenza ad una civiltà comune con gli altri Popoli europei.

2. L’Identità nazionale e l’integrazione

Inoltre, le nuove Linee Guida promuovono la formazione di una coscienza civica basata sull’identità nazionale italiana, intesa come parte integrante della civiltà europea e occidentale.

Viene evidenziato il legame tra il senso civico e il sentimento di appartenenza alla comunità nazionale che costituisce la nostra Patria, un concetto che trova un forte richiamo nella Costituzione italiana.

Questo rafforzamento dell’identità nazionale, visto come strumento per favorire l’integrazione degli studenti stranieri, offre una visione inclusiva e rispettosa delle diversità culturali e territoriali su cui, di recente, si è dibattuto molto a proposito della concessione della Cittadinanza con il cd. “Jus Scholae”.

3. La Cultura dei diritti e dei doveri

Accanto ai diritti, il documento pone una forte enfasi sui doveri verso la collettività, come sancito dall’articolo 2 della Costituzione italiana. Viene ribadita l’importanza di sviluppare una cultura dei doveri, necessaria per garantire una convivenza civile basata sul rispetto delle regole e sulla responsabilità individuale.

Questa visione è fondamentale per educare i giovani al rispetto delle norme, alla convivenza pacifica e alla partecipazione attiva nella Società, senza perdere di vista il ruolo primario svolto dalle Famiglie nella educazione dei giovani. .

4. La Promozione della cultura d’impresa e dell’iniziativa privata

Un’altra novità significativa è la promozione della cultura d’impresa e dell’iniziativa privata, considerate come strumenti essenziali per affrontare le sfide della Società moderna.

Infatti, per la prima volta, le Linee Guida riconoscono l’importanza dell’iniziativa economica privata e della proprietà privata come elementi chiave della libertà individuale, in linea con i principi espressi dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.

È importante educare i giovani anche ai concetti di sviluppo e di crescita della Società.

Per questo, la valorizzazione del lavoro, come principio cardine della nostra Società, e dell’iniziativa economica privata. è parte fondamentale di una educazione alla cittadinanza.

La diffusione della cultura di impresa consente alle studentesse e agli studenti di potenziare attitudini e conoscenze relative al mondo del lavoro e all’auto imprenditorialità.

5. Il contrasto alla criminalità e rispetto per i beni pubblici

Secondo il documento emanato, l’importante argomento costituisce un punto cardine della educazione civica degli studenti anche alla luce di una criminalità minorile diffusa mai conosciuta in precedenza.

L’educazione al contrasto di tutte le forme di criminalità in particolare quelle contro la persona e i beni pubblici e privati, rappresenta un vero pilastro delle nuove Linee Guida.

L’obiettivo è quello di formare cittadini consapevoli e responsabili, capaci di riconoscere e contrastare i fenomeni criminali fin dai primi anni di scuola.

Di grande importanza appare, quindi, il contrasto ad ogni forma di criminalità e illegalità e in particolare la criminalità contro la persona, contro i beni pubblici e privati.

In tale contesto trovano collocazione nell’insegnamento il rispetto per i beni pubblici, a partire dalle strutture scolastiche, la tutela del decoro urbano nonché la conoscenza e valorizzazione del ricchissimo patrimonio culturale, artistico e monumentale dell’Italia.

La tematica potrà essere opportunamente affrontata analizzando la diffusione territo riale della criminalità organizzata, i fattori storici e di contesto che hanno favorito la nascita e la crescita delle mafie e i suoi effetti economici e sociali, identificando comportamenti privati che possano contribuire a contrastare ogni forma di criminalità.

Anche i concetti di legalità, di rispetto delle leggi e delle regole comuni in tutti gli ambienti di convivenza (ad esempio, il codice della strada, i regolamenti scolastici). L’Educazione alla legalità, quindi, significa favorire la consapevolezza della necessità del rispetto delle norme per il benessere di tutti i cittadini Rientra in questo anche l’educazione contro ogni forma di discriminazione e contro ogni forma di bullismo o di cyber bullismo, intesa come violenza contro la persona. Stradale – finalizzata all’acquisizione da parte degli studenti di comportamenti responsabili quali utenti della strada, abituando i giovani al rispetto della vita propria e altrui e delle regole del codice della strada. laddove trova collocazione anche l’educa zione stradale  intesa anche come comportamento per la sicurezza collettiva.

Infine, in questo primo ambito, rientra anche l’esplicitazione della dimensione dei diritti e dei doveri che conseguono alla partecipazione alla vita della comunità nazionale ed europea e che sono spesso intrecciati fra loro, come insegna l’esempio del lavoro, inteso non solo come diritto(art, 4,comma 1,della Costituzione) ma anche come dovere civico (art, 4,comma 2,della Costituzione), e in più valore sul quale si fonda la nostra  Repubblica (art. 1, comma 1,della Costituzione).

6. La Salute, benessere e stili di vita

Un’attenzione particolare è rivolta alla promozione della salute e dei corretti stili di vita, con un focus sull’alimentazione, l’attività sportiva e il benessere psicofisico.

Le Linee Guida pongono l’accento sul contrasto delle dipendenze, inclusi l’uso di droghe, alcol, fumo e il gioco d’azzardo, promuovendo un approccio educativo che mira al benessere complessivo della persona che eviti l’accrescimento degli incidenti stradali tra i giovani cagionati da questi fattori.

Lo sviluppo economico deve essere coerente con la tutela della sicurezza, della salute, della dignità e della qualità della vita delle persone, della natura, anche con riguardo alle specie animali e alla biodiversità, e più in generale con la protezione dell’ambiente, che trova un particolare riferimento in diversi articoli della Costituzione. anche nell’interesse delle future generazioni (così come previsto dall’articolo 9 della Costituzione recentemente riformulato).

In questo quadro si inserisce pure la cultura della protezione civile per accrescere la sensibilità sui temi di auto protezione e tutela del territorio fondata sulla partecipa zione volontaria da parte dei giovani nell’interesse della Collettività.

Sempre nell’ottica di tutelare la salute e il benessere collettivo e individuale si inseriscono nell’educazione civica sia l’educazione alimentare per la realizzazione del corretto rapporto tra alimentazione, attività sportiva e benessere psicofisico, sia i percorsi educativi per il contrasto alle dipendenze derivanti da droghe, fumo, alcool, doping, uso patologico del web, gaming e gioco d’azzardo.

Conoscere i rischi e gli effetti dannosi del consumo di ogni tipologia di droghe, comprese le droghe sintetiche, e di altre sostanze psicoattive, nonché dei rischi derivanti dalla loro dipendenza, anche attraverso l’informazione delle evidenze scientifiche circa i loro effetti per la salute è essenziale per prevenire ogni tossico dipendenza e promuovere strategie di salute e benessere psicofisico, anche conoscen do le forme di criminalità legata al traffico di stupefacenti e le azioni di contrasto esercitate dallo Stato.

7.L’ Educazione al digitale e al risparmio

L’educazione all’uso etico e responsabile delle tecnologie digitali è un’altra area di intervento chiave.

Le Linee Guida riconoscono l’importanza di un uso consapevole delle tecnologie per potenziare le competenze individuali, sottolineando anche il divieto di utilizzo degli smartphone a fini didattici nelle scuole dell’infanzia e secondarie di primo grado. Inoltre, viene valorizzata l’educazione finanziaria e assicurativa, promuovendo una maggiore consapevolezza sull’importanza del risparmio e della pianificazione previdenziale.

Alla “Cittadinanza digitale”, da intendersi come la capacità di un individuo di interagire consapevolmente e responsabilmente con gli sviluppi tecnologici in campo digitale, è dedicato l’intero articolo 5 della Legge che esplicita le abilità essenziali da sviluppare nei curricoli di Istituto, con gradualità e tenendo conto dell’età degli studenti.

Lo sviluppo impetuoso delle tecnologie digitali ha portato importanti e inedite possibilità di progresso e di benessere, ma ha anche trasformato, con incredibile velocità e con effetti difficilmente prevedibili, l’organizzazione sociale del nostro tempo.

La dimensione “fisica”, tangibile, della vita si è ridotta: la maggior parte delle attività si svolge nello spazio digitale, dando luogo ad una produzione massiccia di dati che circolano, in modo incessante, attraverso la rete.

I più giovani, proprio perché più vulnerabili ed esposti, sono le “vittime” elettive quando si verifica un uso lesivo della rete, perché non sempre hanno gli strumenti per capire in modo adeguato i rischi a cui si espongono. Fondamentale, pertanto, e in linea con quanto indicato dall’articolo 5, comma 2 della Legge, è l’attività di responsabilizzazione e promozione di una reale cultura della “cittadinanza digitale”, attraverso cui insegnare agli studenti a valutare con attenzione ciò che di sé consegnano agli altri in rete.

Non si tratta però solamente di una questione di conoscenza e di utilizzo degli strumenti tecnologici, ma del tipo di approccio agli stessi; per questa ragione, affrontare l’educazione alla cittadinanza digitale non può che essere un impegno che coinvolge tutti i docenti contitolari della classe e del Consiglio di classe. Utile strumento di lavoro può essere il Quadro delle Competenze Digitali per i Cittadini – DigComp2.2– recentemente tradotto in italiano, che fornisce esempi di conoscenze, abilità e atteggiamenti nel campo del digitale, anche con riferimento all’intelligenza artificiale, che può essere d’altro canto un utilissimo strumento per favorire la personalizzazione della didattica e degli apprendimenti.

Particolare attenzione potrà essere riposta nell’aiutare gli studenti a valutare criticamente dati e notizie in rete, individuando fonti attendibili e modalità di ricerca adeguate; allo stesso modo, potranno essere previsti approfondimenti in tema di privacy e tutela dei propri dati e identità personale, oltre ad adeguati focus che mirino a prevenire e contrastare attività di cyberbullismo. Infine, la rapida evoluzione tecnologica nel campo dell’Intelligenza Artificiale, riguardante tutti gli ambiti e temi finora menzionati, suggerisce adeguati approfondimenti in merito.

Sviluppare la cittadinanza digitale a scuola, con studenti che sono già immersi nel web e che quotidianamente si imbattono nelle tematiche proposte, significa da una parte consentire l’acquisizione di informazioni e competenze utili a migliorare questo nuovo e così radicato modo di stare nel mondo, dall’altra mettere i giovani al corrente dei rischi e delle insidie che l’ambiente digitale comporta, considerando anche le conseguenze sul piano concreto. Pertanto, l’approccio e l’approfondimento di questi temi dovrà iniziare dal primo ciclo di istruzione con opportune e diversificate strategie. Insomma, l’educazione all’uso responsabile dei dispositivi elettronici va di pari passo con la consapevolezza che l’utilizzo corretto delle tecnologie è quello che potenzia l’esercizio delle competenze individuali, non quello che lo sostituisce.

In conformità con gli indirizzi ministeriali, occorre evitare l’utilizzo di smartphone e tablet nella scuola dell’infanzia e dello smartphone nella scuola primaria e secondaria di I grado;nelle scuole del primo ciclo di istruzione il tablet può essere utilizzato per finalità didattiche e inclusive.

Rientra in questo nucleo pure l’educazione finanziaria e assicurativa e la pianificazione previdenziale,anche con riferimento all’utilizzo delle nuove tecnologie digitali di gestione del denaro.

In tale contesto dovrà essere evidenziata l’importanza della tutela del risparmio.

L’educazione finanziaria va intesa,infatti, come momento per valorizzare e tutelare il patrimonio privato promuovendo una maggiore consapevolezza sull’importanza del risparmio e della pianificazione previdenziale.

8.Conclusioni

In definitiva, così come innanzi sintetizzate, secondo il Ministro, le Linee Guida per l’insegna mento dell’educazione civica offrono una cornice efficace entro la quale poter inquadrare temi e obiettivi di apprendimento coerenti con quel sentimento di appartenenza che deriva dall’esperienza umana e sociale del nascere, crescere e convivere nel nostro Paese.

È in tale realtà geografica ed esperienziale insieme che il bambino comincia a rappresentare se stesso in relazione al Mondo che lo circonda,.

Per questa ragione il ruolo della Scuola diventa fondamentale anche al fine di svelare il significato del ricchissimo patrimonio culturale e ambientale dell’Italia, dei suoi territori e delle sue comunità.

L’educazione civica può proficuamente contribuire a formare gli studenti al significato e al valore dell’appartenenza alla comunità nazionale, concetto che è espressamente richiamato e valorizzato dalla Costituzione .

Essa ha il compito di rafforzare il nesso tra il senso civico e l’idea di appartenenza alla comunità nazionale potrà restituire importanza, fra l’altro, al sentimento dei doveri verso la collettività,come sancito dall’art. 2 della Costituzione, nonché alla coscienza di una comune identità italiana come parte, peraltro, della civiltà europea ed occidentale e della sua storia, consapevolezza che favorisce un’autentica integrazione sociale.

Inoltre, l’insegnamento dell’educazione civica aiuta gli studenti a capire la storia intera del Paese,riconoscendola nella ricchezza delle diversità dei singoli territori e valoriz zando le varie eccellenze produttive che costituiscono il “Made in Italy”.

Tale approccio dovrebbe far comprendere che la cittadinanza si costruisce attraverso l’identificazione con i valori costituzionali, l’esercizio responsabile delle virtù civiche, la valorizzazione dei territori che costituiscono la Repubblica,con le loro tipicità e le tradizioni.

In questo contesto, l’appartenenza alla Unione Europea appare coerente con lo spirito originario del trattato fondativo volto a favorire la collaborazione tra Paesi che hanno valori ed interessi generali comuni.

Importante risulta anche educare a riconoscere la “sussidiarietà orizzontale” quale principio costituzionale che promuove l’iniziativa autonoma dei cittadini, sia come “singoli”, sia in “forma associata”.

Spirito di iniziativa e di imprenditorialità sono, inoltre, competenze sempre più richieste per affrontare le sfide e le trasformazioni sociali attuali oltre che espressione di un sentimento di autodeterminazione.

Parallelamente alla valorizzazione della iniziativa economica privata si evidenzia l’importanza della proprietà privata, tutelata dall’articolo 42 della Costituzione e che, come ben definisce la Carta dei diritti fondamentali della Unione Europea, è un elemento essenziale della libertà individuale, che va dunque rispettata e incoraggiata.

In tali direzioni, le Linee guida propongono un approccio sistematico e trasversale per la progettazione, valutazione e promozione dei valori e delle competenze della Educazione Civica.

Il richiamo al principio della trasversalità dell’insegnamento dell’educazione civica si rende necessario anche in ragione della pluralità degli obiettivi di apprendimento e delle competenze attese,non ascrivibili ad una singola disciplina e neppure ad ambiti disciplinari delimitati.

La scelta italiana di individuare l’Educazione civica come insegnamento trasversale e ambito di apprendimento interdisciplinare è, anche, coerente con i documenti europei e internazionali in materia di educazione alla cittadinanza.

Inoltre, accanto al principio della trasversalità, è opportuno fare riferimento anche a quello dell’apprendimento esperienziale, con l’obiettivo, sotto il profilo metodologico -didattico, di valorizzare attività di carattere laboratoriale,casi di studio, seminari dialogici a partire da fatti ed eventi di attualità, così come esperienze di cittadinanza attiva vissute dagli studenti in ambito extra-scolastico e che concorrono a comporre all’insgnamento, grazie anche ad una loro rilettura critico-riflessiva e alla loro discus sione sotto la guida del docente e nel confronto reciproco tra pari,ovvero nel confronto esperienziale fra gli studenti.

Pertanto, le Linee guida, riconoscendo e valorizzando il principio dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, mirano a favorire e incoraggiare un più agevole raccordo fra le discipline, nella consapevolezza che ogni disciplina è, di per sé, parte integrante della formazione civica e sociale di ciascun studente.

Mario Pavone 

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