Come accaduto a Napoli la settimana scorsa, a Roma gli elettori si sono tenuti lontanissimi dai seggi. Diciamo che è colpa del Coronavirus così siamo tutti autorizzati a far finta di niente. A Napoli i votanti sono stati al di sotto del 10%. A Roma hanno straripato con poco più del 17%.
Sandro Ruotolo, vincitore tra i partenopei, ci disse che dopo il suo successo “niente sarebbe stato come prima”. E infatti ce l’ha confermato il robusto innalzamento dei voti lasciati nelle urne dai romani nel Collegio 1 della Capitale dove per sostituire Paolo Gentiloni si sono recati al voto in 32.880 su 186.234 aventi diritto.
Il ministro Gualtieri l’indiscusso vincitore con il 62% ci dice che è stata premiata la coalizione. Cosa che non torna con la quasi scomparsa dei 5 Stelle finiti attorno al 5% in un collegio che fa parte della Capitale di cui è sindaca la loro Virginia Raggi. L’uomo del Pd è comunque tornato alla Camera dopo essersi dimesso dal Parlamento europeo per fare il Ministro dell’Economia raccogliendo un modestissimo 10,2 % dei voti complessivi del collegio. Lo accoglie il roboante plauso di Nicola Zingaretti: “Bravo Roberto, un’altra vittoria, con grande scarto”.
Il centro destra ha raccolto quanto ha seminato dopo aver presentato un candidato non adeguato, e la cosa ha fatto malignare quanti già prima ritenevano che non ci fosse nessuna vera intenzione di mettere in discussione gli equilibri ”romani”, quelli veri e concreti. In ogni caso. Con il 26% circa ha incassato poco più del 5% reale.
Degli altri candidati neppure a parlarne perché dovremmo occuparci di poche centinaia di voti. Poi, come si dice a Roma c’è sempre la possibilità di “Ariconzolasse co’ l’ajetto”.