Il silenzio della grande stampa e delle emittenti televisive sulla raccolta delle firme in corso per l’abrogazione della vigente Legge elettorale, il Rosatellum, è davvero imbarazzante. Viene a confermare come il grande circo dell’informazione sia parte integrante di un sistema politico che si vuole lasciare immutato. E ciò nonostante questa legge, come alcune precedenti, sono davvero a rischio di costituzionalita. Come del resto è stato ribadito dalla suprema Corte.
I principali partiti, che in un modo o in un altro si spartiscono gli spazi giornalistici e televisivi, sono quelli che al momento, non hanno alcun motivo per cambiare il Rosatellum. E sappiamo bene delle loro lacrime di coccodrillo sull’astensionismo galoppante. Le stesse sparse a piene “ciglia” da commentatori e direttori di giornali che, ad ogni piè sospinto, ci parlano di una stampa che farebbe il “cane da guardia” del potere.
Ricordiamo molto bene come in altri casi siano stati pubblicizzati referendum di ogni genere. Questa volta non è così e, allora, gli organizzatori della raccolta firma si stanno affidando al passa parola, al web e all’iniziativa di tanti gruppi sparsi per tutto il Paese per spiegare la necessità di un impegno dal basso necessario per cominciare a risistemare le tante cose che non vanno nel nostro processo democratico e di partecipazione. E che trovano nel sistema di voto una delle ragioni principali della nostra debolezza democratica.
In questi giorni sta circolando la voce che qualcosa si muova. Siamo in una fase di attesa che non è solo dovuta al periodo estivo. Bensì ad altre questioni, nazionali ed internazionali, dalle quali dipenderà il futuro dell’attuale quadro politico. Non è detto, questo il ragionamento in circolazione, che chi oggi continua a sostenere il bipolarismo, e la Legge elettorale utile a perpetuarlo, non ritenga opportuno cambiare marcia.
Ecco, una buona raccolta delle firme per il referendum, e un suo eventuale svolgimento, potrebbe davvero aiutare.