INSIEME Lazio ha diffuso il seguente documento sulle linee guida della Comunità Europea per l’inclusione.

 

Le ultime vicende che hanno registrato lo squallido “balletto” delle linee guida della Commissione Europea – Union Of Equality. European Commission Guidelines for Inclusive Communication-, poi ritirate –almeno per il momento- che indicavano di fatto la cassazione di termini come il Natale o nomi che potessero richiamare la tradizione cristiana, in omaggio a chissà quale inclusione sociale, hanno dimostrato ancora una volta la “liquidità culturale” di una Comunità Europea che, giorno dopo giorno, rischia di abbandonare i suoi principi fondanti.

Come “INSIEME” movimento politico laico, non laicista, che si richiama ai Valori economici e sociali della nostra tradizione cristiana, esprimiamo vivo dissenso e preoccupazione per questo ennesimo scivolone dei burocrati della Comunità Europea, il quale indica un pericoloso e costante tentativo di secolarizzare un percorso di vera integrazione culturale, sociale ed economica; una integrazione che non può, né deve, vedere la discriminazione delle “differenze” che sono solo motivo di reciproco arricchimento.

Concordiamo e facciamo nostre le parole di SE il Cardinale Pietro Paolin, Segretario di Stato Vaticano, il quale ha evidenziato come oggi, a livello europeo, vi sia “la tendenza purtroppo di omologare tutto, non sapendo rispettare invece anche le giuste differenze, che naturalmente non devono diventare contrapposizione o fonte di discriminazione, ma devono integrarsi proprio per costruire una umanità piena e integrale. La seconda: la dimenticanza di ciò che è una realtà. E chi va contro la realtà si mette in serio pericolo. E poi c’è la cancellazione di quelle che sono le radici, soprattutto per quanto riguarda le feste cristiane, la dimensione cristiana anche della nostra Europa. Certo, noi sappiamo che l’Europa deve la sua esistenza e la sua identità a tanti apporti, ma certamente non si può dimenticare che uno degli apporti principali, se non il principale, è stato proprio il cristianesimo. Quindi, distruggere la differenza e distruggere le radici vuol dire proprio distruggere la persona.”

“INSIEME” sostiene un processo di rafforzamento di una Comunità Europea, di una EUROPA basata sull’integrazione delle differenze e del riconoscimento dell’esperienza cristiana come principio fondante di una identità comune che ha visto nell’esperienza benedettina uno dei suoi pilastri.

“INSIEME” guarda e sostiene una comune identità europea, popolare e solidale.

“INSIEME” guarda con profonda perplessità ad una Comunità Europea “dei burocrati” e di una finanza internazionale che non sia orientata al bene della Persona, dei Popoli.

“INSIEME” ritiene sia essenziale riuscire a fare sintesi tra una visione europea “delle banche”, con quella delle Cattedrali e della Sussidiarietà.

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