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Lo “schifo” dossieraggi: tu chiamala se vuoi … confusione – di Michele Marino

Il grande Lucio Battisti mi ispira di mutuare le “emozioni” in confusione, parola che sintetizza più d’ogni altra la situazione attuale della politica italiana.

a) il Ministro della Difesa aveva (non più?) una posizione dominante in una società produttrice di armi;

b) Daniela Santanché da sempre imprenditrice nel settore turistico;

c) Adolfo Urso, impegnato da anni nel commercio estero;

d) Vittorio Sgarbi, dimessosi per tali motivi con riflessi giudiziari.

E direi che la sommatoria di dette situazioni, a dir poco border line, paradossalmente nel Paese che è la culla del diritto, ci dà una cifra totale di gran lunga superiore al conflitto d’interesse che vedeva responsabile il Cavaliere, cosa che non venne mai sanzionata legislativamente a causa di un’evidente compiacenza della parte politica avversa, P. D., leggasi Massimo D’Alema.

La morale è la seguente: stiamo scherzando col fuoco dato che gli esperti ci assicurano che è a rischio la sicurezza nazionale, piuttosto che l’onorabilità (tutta da dimostrare) dei nostri esponenti politici. E finalmente sembra che l’esecutivo se ne sia accorto … meglio tardi che mai.

Se questa non è “confusione”, che cos’è?

 Michele Marino

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