Non siamo ancora a Stalin che faceva cancellare Trotsky dalle fotografie che li immortalava insieme nei primi tempi della Rivoluzione russa, ma poco ci manca. E così la fascistissima aggressione in Parlamento di due giorni fa diventa nel verbale della Camera, a colpi di maggioranza, una banale e generico “incidente”.
La Meloni, come ha sempre fatto nei momenti imbarazzanti provocati dai suoi amici di cordata di estrema destra, ha taciuto finora sull’azione degli squadristi alla Camera. Cosa dobbiamo pensare? Che è pienamente d’accordo con il comportamento dei suoi sodali e con le aggressioni fisiche condotte in Parlamento contro gli esponenti delle opposizioni? Non si è trattato di cosa di poco conto e tutto il mondo ha visto l’accaduto.
Si vede che Giorgia Meloni vuole portare il verbale con il voto della maggioranza, che “cancella” l’aggressione dalla cronaca, a Biden per continuare con il suo “doppio” binario d’essere divisiva ed estremista in Italia e dolce e conciliante con i partner esteri.
Ignazio La Russa, ha giustamente parlato di un fatto che crea una macchia sull’immagine italiana mentre ospita il G7:un vero e proprio “karakiri”, lo ha definito. Come non essere d’accordo con il Presidente del Senato per delle immagini che stanno girando per tutto l’orbe terracqueo e che, probabilmente, faranno riflettere anche Capi di stato e di governo costretti nelle sedi ufficiali di fare gli ipocriti e fare finta di non vedere.
Questa storia di cancellare un fatto certo e televisivamente documentato è proprio ridicola. E fa davvero interrogare sulla qualità, e persino sulle reali intenzioni, di chi si è miracolosamente trovato in mano la guida di questo Paese nonostante l’Italia sia, e resterà, un Paese antifascista e contrario ad ogni forma di violenza.
Giorgia Meloni ha parlato di un G7 quale “offerta di valori”. Ecco tra quei valori non c’è l’aggressione squadristica condotta dai suoi compagni di partito ed alleati