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Lo stallo del Pnrr: la valutazione di Percorsi di Secondo Welfare

Con la serie #MementoPNRR (CLICCA QUI)  da oltre un anno Percorsi di secondo welfare segue l’andamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Come scrivevamo già qualche settimana fa (CLICCA QUI), a causa di procedure complesse, tempi stretti e mancanza di competenze nella pubblica amministrazione, il piano è sempre più in ritardo rispetto alla tabella di marcia concordata con l’Europa. A confermarlo sono i dati sui bandi analizzati Il Punto sul Pnrr (CLICCA QUI) , ma anche quelli relativi agli stanziamenti complessivi e all’approvazione delle riforme.

Confusione e tappe mancate

Bruxelles ha chiesto con la “massima urgenza” che il passo dell’Italia sul PNRR cambi. Il Governo Meloni, però, nonostante una nuova governance e le dichiarazioni ottimistiche sulla possibilità di poter strappare alla Commissione una rimodulazione del Piano sembra essere sempre più in difficoltà. Come spiega Open Polis (CLICCA QUI), a confermarlo ci sono i dati delle ultime settimane (che vedremo più sotto), ma anche lamancata richiesta della quarta rata del PNRR.

Da cronoprogramma, infatti, il 30 giugno scorso il nostro Paese avrebbe dovuto inviare la domanda formale alla Commissione per la quarta tranche di finanziamenti, ma così non è avvenuto. Da un lato, infatti, restiamo inattesa dei fondi della terza rata, non ancora erogata a causa dei ritardi sulle scadenze – milestone e target – fissate per il primo semestre 2023 (17 su 27 ancora da completare). Dall’altro l’approccio dell’Esecutivo appare molto confuso: i documenti presentati alla stampa e quelli inviati al Parlamento divergono circa lo stato di avanzamento del Piano, mentre la proposta di revisione che dovrebbe essere pronta per fine agosto (e che poi dovrà comunque essere vagliata e eventualmente approvata da Bruxelles) ancora non c’è. Con il rischio che tutta la macchina, che già arranca, si blocchi.

Lo dimostrano anche i problemi sulle difficoltà di spesa delle risorse già in nostro possesso. Vediamo perché. (Per la lettura completa dell’articolo CLICCA QUI)

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