Il vagheggiato “centro” sembra voler nascere nel segno di Macron, cioè aderendo, in vista delle prossime europee, al raggruppamento di Renew Europe e, secondo la linea dettata da Renzi, assumendone la rappresentanza in Italia. Per quanto se ne può intendere fin qui – ma è forse presto perché gli stessi attori della vicenda capiscano per dove si stiano effettivamente incamminando – nella dimensione ovviamente plurale della sua composizione, la forma “aggregato elettorale” prevale rispetto alla “coalizione”.
In altri termini, la finalità perseguita concerne anzitutto, a quanto pare, quel superamento dell’ asticella del 4% che sta a cuore ad ognuno dei contraenti. Se davvero fosse così, per quanto importanti siano gli equilibri europei, l’ambizione sarebbe assai modesta. D’ altra parte, se pur ci si limitasse ad un tale obiettivo, sarebbe, ad ogni modo, necessario o almeno opportuno rifarsi – visto, appunto, il rilievo del voto europeo – ad una qualche “visione” comune, di ordine prettamente politico e nella quale, dunque, si intreccerebbero inevitabilmente profili europei e necessariamente anche nazionali. Solo così, del resto, questo supposto “centro” potrebbe raggiungere la dignità di “coalizione”, anziché impaludarsi in una dimensione meramente tattica e contingente, da bottega elettorale.
In buona sostanza, si può stare insieme in Europa e non condividere almeno alcune linee di fondo per quanto concerne i temi più coinvolgenti del confronto politico interno al nostro Paese? Ad esempio, le prospettive che riguardano le ventilate riforme costituzionali in ordine alla forma di Stato?
Peraltro, i popolari che non sono certo immemori della loro ascendenza cattolico-democratica e coloro che hanno sostenuto di riconoscere nella Dottrina Sociale della Chiesa la linea-guida della loro ispirazione politica, come potranno conciliare queste loro radici con le posizioni marcatamente laiciste di un movimento il cui leader – appunto Macron – si è fatto carico di chiedere che il diritto all’aborto venga addirittura “costituzionalizzato” a livello europeo?
La coerenza è ancora una virtù?