Credono davvero che gli italiani sono tutti proprio dei fessi. Quella della maggioranza compatta e coesa è una bufala gigantesca. Vivono, a partire dalla Presidente del consiglio, solo di propaganda che, in taluni casi, così come sono state le tante marce indietro sulle pensioni, sul Superbonus, sulle accise, sui sostegni a giovani e alle donne, si configura come una vera e propria “truffa” elettorale.
Un’ulteriore conferma viene dalla famosa vicende di presentare una manovra senza emendamenti. Balle! Intanto, abbiamo dovuto constatare che il primo testo annunciato con tanto di proclami è stato completamente stravolto e ripresentato. Il Consiglio dei ministri che aveva deciso tutto in dieci minuti è durato, in effetti, due settimane. Continuando con il solenne giuramento che la maggioranza compatta non avrebbe presentato emendamenti. Ma non è così perché la maggioranza ne ha presentato migliaia sui decreti collegati.
E’ il metodo della “doppiezza” che oramai sembra caratterizzare una maggioranza che mentre parla di governabilità finisce per essere travolta da una sommatoria di interessi che non riesce ad arginare e a mediare. Vedremo il guazzabuglio che ne verrà fuori e quanto ci costerà.
Giorgia Meloni autorizza a porci, all’americana, la domanda: ma la comprereste da questi una macchina usata? Non le resta che continuare con la sua campagna elettorale senza fine. E così prova a raccontarci che, con il premierato, per il quale ha rinunciato, con l’ennesimo suo capovolta al presidenzialismo, saremmo noi finalmente a decidere. Ma cosa?
Che almeno abbia il pudore di non offendere l’intelligenza degli italiani, visto che ha passato l’intera sua vita vivendo di pane e partito e visto anche com’è organizzato il suo con l’inevitabile creazione di un “cerchio magico” in cui non manca quel “familismo” che neppure Mussolini ebbe il coraggio di praticare apertamente alla luce del sole.