Il quotidiano israeliano Haaretz (CLICCA QUI) ha pubblicato uno studio da cui emerge che i bombardamenti indiscriminati in corso da parte di Israele a Gaza hanno provocato il più alto numero di civili uccisi come mai accaduto in precedenza in una guerra negli ultimi anni.

Bombardamenti che hanno provocato finora oltre 17.700 morti in maggior parte donne e bambini, stando alle cifre fornite dal Ministero della salute della Striscia di Gaza. I bambini uccisi sarebbero più di 7000.

Secondo la ricerca di Haaretz, nel corso delle tre precedenti campagne militari condotte da Israele a Gaza, nel periodo 2012-2022, il rapporto tra le morti civili e il totale delle persone uccise negli attacchi aerei si aggirava intorno al 40%. Ma in questa occasione, con l’operazione Swords of Iron (Spade di Ferro), si registra l’impennata al 61%, e così Haaretz parla di uccisioni “senza precedenti”. Il giornale israeliano sostiene che le cifre ci raccontano del più alto bilancio di morti  tra civili in tutti i conflitti verificatisi nel mondo nel corso del XX secolo, in cui quelle dei non militari rappresentavano circa la metà dei morti.

“La conclusione generale – scrive il quotidiano- è che le estese uccisioni di civili non solo non contribuiscono in alcun modo alla sicurezza di Israele, ma contengono anche le basi per indebolirla ulteriormente. Gli abitanti di Gaza che emergeranno dalle rovine delle loro case e dalla perdita delle loro famiglie cercheranno una vendetta che nessun sistema di sicurezza sarà in grado di sopportare”.

Lo studio giunge proprio mentre sono esplose vibrate polemiche in tutto il mondo contro gli Stati Uniti che hanno posto il veto ad una risoluzione presentata dinanzi al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite con la richiesta di un cessate il fuoco e nel momento in cui altri organi d’informazione israeliani sostenevano che lo Stato ebraico sta  deliberatamente distruggendo le abitazioni di Gaza “per causare vittime civili di massa nella speranza che la gente si rivoltasse contro i governanti di Hamas” e per spingere la popolazione palestinese ad abbandonare la Striscia.

Intanto, Carl Skau, vicedirettore del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, ha affermato che la popolazione di Gaza sta letteralmente morendo di fame. Solo una frazione delle forniture necessarie è riuscita ad entrare nella Striscia, e nove persone su 10 non possono mangiare tutti i giorni.

 

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