Il senatore Claudio Borghi della Lega ha chiesto le dimissioni del Capo dello Stato (spalleggiato poi dal suo leader Salvini), per aver parlato di sovranità europea in occasione della Festa della Repubblica con riferimento alle prossime elezioni del Parlamento europeo.

INSIEME ricorda al senatore Borghi che nella nostra Costituzione la parola sovranità appare all’art.1 con riferimento al popolo che la esercita innanzitutto attraverso le elezioni. E che il Popolo italiano, grazie alla lungimirante azione di politici italiani di altri tempi (e di altri partiti da quello del senatore), oltre che da quanto previsto dall’art. 11 della nostra Costituzione, che parla di “limitazioni alla sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia tra le Nazioni”, ha acquisito l’importante possibilità di esercitare la sua “sovranità” (democratica) non solo sulle istituzioni nazionali, ma anche su quelle europee.

In realtà, la costruzione dell’Unione Europea ha realizzato un interessante esempio di conciliazione e cooperazione tra sovranità nazionale e sopranazionale che ha cambiato il significato stesso del concetto di sovranità. Il Capo dello Stato, che prima di parlare soppesa bene le parole, ha espresso benissimo questa realtà.

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