“Le parole del Santo Padre rappresentano un grande richiamo per tutte le istituzioni. Come governo le facciamo nostre, continuando a impiegare tutte le forze per fermare le morti in mare”. Come non apprezzare la dichiarazione di Giorgia Meloni, evidentemente colpita, come già emerso dai suoi precedenti interventi, dai morti sulle coste di Crotone. Ma ci sono tanti modi di far proprie l’invito di Francesco alla politica a trovare la via dell’umanità. Certo, non è sufficiente limitarsi a prendere la frase di Francesco contro gli scafisti che costituiscono solo l’ultima catena di un lungo inanellarsi di problemi in una cosa tanto complessa com’è quella dell’esodo di tante persone che affrontano il Mediterraneo. C’è ben altro di cui occuparsi, come lo stesso Pontefice ha sempre ricordato. Tra cui l’accoglienza e l’integrazione.
Non ci abbandoniamo certamente, in questo momento di grande dolore, a ricordare le apodittiche richieste di chiudere i porti o d’organizzare blocchi navali. E neppure è il caso di ricordare che il naufragio di Crotone è stato preceduto da quello altrettanto drammatico che portò Francesco a Lampedusa proprio agli inizi del suo pontificato, quasi dieci anni fa esatti. E poco è stato fatto nel frattempo.
Cambia completamente, la Meloni, il proprio atteggiamento e si decide ad affrontare seriamente il problema dei migranti abbandonando quella linea di determinata, e secca, chiusura che non è solo sua, ma coincidente con quella dei suoi “alleati” europei alla Orban, solo per fare un esempio?
Primo Fonti (CLICCA QUI) proprio oggi pone il problema del superamento della Bossi-Fini, la Legge che ha costituito il riferimento esclusivo della destra. E nonostante apparvero subito chiari, sin dalla promulgazione nel 2002, la sua inadeguatezza e tutti i problemi che avrebbe comportato. Ebbene, noi crediamo opportuno, scordandoci le dichiarazioni del passato, che si avvii un serio approfondimento su come evitare davvero che aumenti il numero di quei 26 mila morti circa che le statistiche ci dicono sono finiti sui fondali delle acque di casa nostra nel corso degli ultimi dieci anni. E a questo riguardo stiamo lavorando per portare un contributo persino ad una riscrittura della Bossi – Fini e delle attuali norme che riguardano l’immigrazione. Un lavoro su cui davvero vorremmo confrontarci con tutti, a partire dal Governo.