“Attualmente i deputati hanno diritto a un’indennità netta di 5.000 euro al mese più una diaria di 3.503,11 e un rimborso per spese di mandato pari a 3.690 euro. A questi si aggiungono 1.200 euro annui di rimborsi telefonici e da 3.323,70 fino a 3.995,10 euro ogni tre mesi per i trasporti.
I senatori invece ricevono un’indennità mensile lorda di 11.555 euro. Al netto la cifra è di 5.304,89 euro, più una diaria di 3.500 euro cui si aggiungono un rimborso per le spese di mandato pari a 4.180 euro e 1.650 euro al mese come rimborsi forfettari tra telefoni e trasporti.
Facendo un rapido calcolo e senza considerare le eventuali indennità di funzione, i componenti del Senato guadagnano ogni mese 14.634,89 euro contro i 13.971,35 euro percepiti dai deputati.
Deputati e senatori hanno diritto poi anche a un assegno di fine mandato, che è pari all’80% dell’importo mensile lordo dell’indennità moltiplicato per il numero degli anni di mandato effettivo”.
Dati ripresi da una fonte terza come Money.it (CLICCA QUI) che hanno fatto subito pensare al “j’accuse” di Giorgia Meloni contro i partiti. Quel sistema che le ha fatto guadagnare un po’ di soldini dopo che in vita sua aveva solo lavorato come “baby sitter” dei figlio di Fiorello.
Secondo un calcolo approssimativo e prudenziale, senza tenere conto di altri eventuali possibili remunerazioni ricevute da giovane dirigente di Alleanza nazionale e poi quelle di quando è stata ministro e Vice Presidente della Camera e, poi ancora, adesso, che le potrebbero venire da Segretaria di Fratelli d’Italia, potrebbe non essere azzardato ritenere che, da quando è entrata la prima volta in Parlamento, nel lontano 28 aprile 2006, abbia guadagnato almeno tre milioni di euro. Poi, andrebbero aggiunto un anno di remunerazione da Presidente del consiglio…. Tutto sommato, per parlare a favore dei partiti in cui ha militato.