Giorgia Meloni è tornata a parlare agli estremisti populisti spagnoli di Vox cui già si rivolse l’anno scorso ricordando che lei era Giorgia, donna, cristiana, ecc. ecc. Ha portato loro il supporto di Fratelli d’Italia in vista delle elezioni anticipate cui è chiamato il paese iberico tra pochi giorni. L’auspicio è che, come accaduto in Italia, i “patrioti” vincano.

I “patrioti” in realtà sono nazionalisti ed antieuropeisti. E dunque il messaggio della Meloni è chiaro. Restando, in generale, lo stesso di sempre nei confronti del percorso d’integrazione europeo e, in particolare, dell'”alleanza Ursula” uscita dalle urne in occasione dell’ultimo rinnovo del Parlamento europeo che si è poi portato dietro quello della Commissione, oggi presieduta dalla popolare Ursula von der Leyen.

Questo con buona pace di quanti continuano a coltivare l’ipotesi di un’alleanza tra i Popolari e i Conservatori e riformisti, così si chiama il gruppo attualmente presieduto da Giorgia Meloni a Bruxelles, distinto da altre formazioni di destra, come quella di cui fanno parte Salvini in Italia, la Le Pen in Francia e i neonazisti della Afd in Germania. E qui c’è da registrare come siano le vicende interne di tanti paesi ad essere raccontate a dispetto della realtà che si è dimostrata completamente diversa già nel 2019, quando sembrava che la destra vincesse in tutta Europa, e che, con molta probabilità, si confermerà in occasione delle prossime elezioni. Quando il sistema elettorale, proporzionale e con le preferenze, metterà inevitabilmente in competizione tutti contro tutti. E anche la destra si presenterà in ordine sparso.

Esiste, però, un problema di coerenza, che prima o poi, farà sentire la propria forza perché non si può continuare a condurre una politica nel proprio paese, e a coltivare una certa immagine, se poi ci si abbandona a interessi elettorali interni continuando a mantenere relazioni più che pericolose.

Lo dimostra la situazione vissuta pochi giorni dai popolari e dalle tante voci che si levano nella stessa Cdu tedesca consapevole del fatto che seguire il Presidente del Ppe europeo, Manfred Weber, in questa logica di vicinanza con i gruppi nazionalisti e populisti dell’estrema destra finirà solo per indebolire i popolari e favorire gli estremisti che, in Germania, non sono altro che neonazisti.

 

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