Leggendo le cronache siamo in grado, già, di capire cos’è il premierato nella mente di Giorgia Meloni. Qualcosa che le consenta di decidere da sola. Anche a dispetto delle altre componenti della maggioranza.
Si può parlare di “cesarismo” si. Come per tante altre cose che la riguardano. D’altronde, è evidente quali siano gli studi giovanili cui Giorgia Meloni si sia abbeverata. Ma questo sarebbe un discorso lungo, che pure andrebbe fatto con metodo e serietà. Oggi il punto vero è quello dell’attitudine sua concreta e dei risultati.
La storia del trasferimento dei migranti in Albania, al di là degli aspetti giuridici e politici, di cui ci ha già dato un assaggio Primo Fonti (CLICCA QUI), e di quelli dei risultati possibili da raggiungere in materia, ci dice che si tratta di questione pensata e gestita in proprio esclusivamente dalla sola Meloni. Persino Salvini è Piantedosi ci vengono raccontati del tutto ignari. Non sappiamo del Ministro degli esteri Tajani. E neppure del Guardasigilli, Nordio. Anche se entrambi sono poi corsi a fare i “soldatini” nel senso che si diceva un paio di giorni fa (CLICCA QUI).
La cosa, se confermata, è davvero preoccupante. Non solo affrontando il merito di un accordo che scopriamo ancora tutto da scrivere. Perché suona strano il disinteresse con cui si tagliano fuori tutte le strutture dello Stato destinate poi a gestire un’idea molto più complessa di quel che appare sul piano del diritto internazionale, delle norme europee, della nostra Costituzione. E anche per quanto concerne gli aspetti pratici e attuativi. Intanto, monta la protesta in Albania e lo stesso suo Primo ministro fa sapere che la presenza dei migranti dev’essere davvero limitata nel tempo.
Ecco, Giorgia Meloni se l’è pensata, suonata e cantata da sola mostrando una sopravalorizzazione di sé stessa e di Palazzo Chigi nonostante, a parte le capacità retoriche e propagandistico, essa non appaia proprio adeguatamente giustificata
Gli amanti del premierato ci pensino bene e riflettano come anche in questo caso la via dell’inferno sia lastricata di buone intenzioni. E non sottovalutino neppure quello scherzo del destino, detto eterogenesi dei fini, che potrebbe tirar loro un colpo mancino alle prime elezioni dirette del premier. Magari consegnando Palazzo Chigi all’opposizione…