A Matteo Salvini qualcuno ha appena detto della guerra in Ucraina e dell’aggressione russa. Così la Lega ha reso noto di non ritenere più in essere l’accordo siglato con il partito di Putin un po’ di anni fa. C’è chi interpreta l’annuncio come una prova di forza interna al Carroccio e un primo limite posto allo strapotere di Salvini che, dopo aver fatto letteralmente esplodere il partito fondato da Bossi l’ha poi ridotto ai minimi termini. Vedremo.
I più maliziosi, invece, fanno notare che la dichiarazione “purificatrice” è giunta alla vigilia dell’ennesimo voto di fiducia personale che lo riguarda…
Intanto, comunque, egli deve dismettere la famosa maglietta con il faccione di Putin con la quale si fece persino immortalare sulla Piazza Rossa. Allora non disdegnava di lasciare mano libera a certi affaristi impegnati negli alberghi moscoviti a fare accordi di natura petrolifera.
Salvini c’ha messo due anni a capire come vanno le cose, ma nessuna paura, tanto per non farsi mancare nessuna scivolata sull’estrema destra, c’ha sempre a disposizione Trump. Perché, gratta gratta, dietro tanto sovranismo c’è sempre … un padrone.