216.000 nuovi posti di lavoro creati negli Stati Uniti nello scorso mese di dicembre. Questi i dati diffusi dal Dipartimento del Lavoro che ha registrato il 36esimo mese consecutivo d’incremento. Così, nel corso del 2022 sono arrivati circa 2,7 milioni nuove occupazioni. Un dato che, però, non supera i risultati dei due anni precedenti, ma certamente al di sopra della media dell’ultimo decennio.

Il tasso di disoccupazione resta comunque attorno al 3,7%. In Europa è attorno al 6% e in Italia poco sotto l’8.

Registrata una crescita anche per quanto riguarda la retribuzione oraria media dei lavoratori statunitensi con lo 04% in più rispetto al novembre 2023  e il 4,1 in più se comparato con quella del dicembre dell’anno precedente.

Secondo gli analisti i risultati sono da considerarsi eccellenti soprattutto alla luce della stretta, molto pesante, decisa dalla Federal Reserve sui tassi d’interesse. Ma taluni segnali fanno ritenere che la crescita dell’occupazione potrebbe non durare, almeno a questi ritmi.

I settori che hanno fatto registrare la maggior crescita dell’occupazione sono quelli dell’assistenza sanitaria e dell’assistenza sociale grazie agli interventi in materia decisi dalle autorità federali e di quelle di molti stati. In altri casi, come quelli dei trasporti, non hanno proseguito con gli aumenti registrati negli scorsi anni, soprattutto dopo la ripresa seguita al blocco imposto dall’epidemia da Covid -19.

Come in Europa, e particolarmente in Italia, però, resta il gap negativo che vivono numerose famiglie a causa dell’erosione della capacità di spesa a causa dell’inflazione degli ultimi due anni, durante i quali gli incrementi salariali non hanno mantenuto il ritmo dell’aumento dei prezzi.

CV

 

About Author