L’anno partito bene sembra mostrarci un’Italia un po’ esaurita. vale per il Pil ed altri indicatori economici che, purtroppo, raffreddano gli spiriti bollenti di spacciare l’arrivo di una nuova era. Anche le imprese patiscono una situazione d’incertezza e di mancanza di prospettive a causa degli alti tassi d’interesse su cui si continua a puntare per tenere sotto controllo un’inflazione che resta a due cifre per ciò che riguarda le spese quotidiane delle famiglie.
Un indicatore importante è costituito dalla contrazione dei prestiti che pesa soprattutto sulle Piccole e medie imprese.
Nel primo semestre del 2023 si è registrato un complessivo -4,2%, ma le conseguenze più gravi le patiscono soprattutto le ditte individuali con il ben più preoccupante -6,5%. Soffrono anche le società di capitali e soprattutto il settore della ristorazione.
Insomma le condizioni di credito sono peggiorate e i dati su quel che riguarda le Pmi lo confermano. Se crescono le richieste sotto i 5mila euro sono in calo gli importi che vanno oltre i 50 mila.