“Gaza sta diventando il cimitero dei bambini”. E’ stata forte la dichiarazione del Segretario generale delle Nazioni Unite, Antònio Guterres, nel rinnovare l’appello a rispettare i civili nel conflitto in corso tra Israele e Hamas. Secondo il Segretario generale dell’Onu “nessuno è al sicuro a seguito dell’intervento dell’esercito israeliano i cui bombardamenti “stanno colpendo civili, ospedali, campi profughi, moschee, chiese e strutture dell’Onu, inclusi i rifugi”. Guterres ha denunciato anche il fatto che Hamas “stanno usando i civili come scudi umani e continuano a lanciare razzi in modo indiscriminato verso Israele”.
Quella del Segretario generale non è l’unica voce dell’Onu a levarsi per la situazione creatasi nella Striscia di Gaza dove, secondo i conteggi resi noti dai responsabili di Hamas, si contano finora oltre 10 mila morti.
I responsabili di 18 agenzie delle Nazioni Unite hanno diffuso un appello congiunto chiedendo un “immediato cessate il fuoco umanitario” a Gaza. “Da quasi un mese, è scritto nel comunicato, il mondo osserva come evolve la situazione in Israele e nei Territori Palestinesi Occupati con sgomento e orrore per il numero crescente di vite perse e straziate” dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre che ha causato circa 1.400 morti, soprattutto civili.
A Gaza, scrivono i responsabili delle agenzie delle Nazioni Unite, “un’intera popolazione è assediata e sotto attacco, le viene negato l’accesso all’essenziale per la sopravvivenza, viene bombardata nelle proprie case, nei rifugi, negli ospedali e nei luoghi di culto. Questo è inaccettabile”.
Contemporaneamente viene chiesto ad Hamas di rilasciare gli oltre 240 ostaggi israeliani detenuti nella Striscia di Gaza e si invitano entrambe le parti a rispettare il diritto internazionale. A Gaza, viene aggiunto devono entrare più cibo, acqua, medicine e carburante per aiutare la popolazione assediata. “Sono passati 30 giorni. Ora basta, questo deve finire subito”.
Intanto The Jerusalem Post (CLICCA QUI) rende noto che i vertici militari israeliani si stanno preparando ad una lunga durata dello scontro militare nella Striscia di Gaza, quello che chiamano già la campagna d’inverno.