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Otto miliardi al settore auto. Intanto, gli Agnelli s’accordano con l’Agenzia delle entrate e salutano definitivamente l’Italia

Due notizie che giungono quasi in contemporanea. Il Consiglio dei ministri stanzia un miliardo all’anno, per otto anni, a favore del settore auto e gli Agnelli concordano il pagamento di 949 milioni di euro con l’Agenzia delle entrate. Li verseranno la Exor, l’holding di famiglia, e la Giovanni Agnelli, la vera e propria “cassaforte” degli eredi dell’Avvocato. Così si chiude il contenzioso nato per lo spostamento fiscale della famiglia più importante d’Italia in Olanda.

Si è completato insomma il trasloco di un intero impero che per decenni ci teneva a dirci di sentirsi italiano. Le due società, c’informa il più importante giornale di famiglia, La Repubblica (CLICCA QUI), seguono in Olanda molte altre controllate dagli Agnelli- Elkan, come è nel caso della Ferrari, ed anche Stellantis frutto del matrimonio tra Fca- Fiat e Peugeot. Avvenuto nel gennaio dello scorso anno, la Fiat aveva portato in dote uno dei più grossi prestiti concessi nella primavera del 2020 sulla base dei primi passi della politica dei “ristori” anti pandemia avviata dal Governo italiano. Oltre sei miliardi di Euro che sono stati restituiti con addirittura un anno d’anticipo rispetto alla data prevista del 2023.

Tornando agli otto miliardi annunciati, il ministro Giancarlo Giorgetti ha presentato l’iniziativa, che stando alle notizie dei giorni scorsi doveva essere limitata a soli un miliardo l’anno per tre successivi anni, come uno strumento utile a “convincere tutti i soggetti della filiera a investire e affrontare questa sfida con a fianco lo Stato”.

Al di là della questione di quanto Stellantis, ed altri produttori nel settore auto stranieri, si avvantaggeranno  del consistente aiuto pubblico italiano, da un’intervista del ministro Giorgetti veniamo a sapere che non c’è un grande accordo con il Ministero della Transizione ecologica su come i soldi saranno spesi. Preoccuparsi soprattutto dell’auto elettrica come vorrebbe il ministro Cingolani significa, infatti, favorire in particolare i produttori stranieri (CLICCA QUI).  Chissà se l’aver aumentato da tre a otto i miliardi non aiuterà a mettere tutti d’accordo.

CV

 

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