Da troppi decenni il mondo del lavoro è debole e i lavoratori continuano ad impoverirsi. È il tempo di mettere al centro della società la dignità di chi lavora per la crescita della libertà e della democrazia. Le lotte odierne per il potere e la ricchezza sacrificano chi possiede solo l’intelligenza e la sua manualità, nonché l’ intraprendenza.
Questa l’ispirazione base che ha portato INSIEME a presentare una petizione da portare all’attenzione di Parlamento e Governo contenente 20 proposte e che può essere liberamente sottoscritta (CLICCA QUI) in vista della sua articolazione in proposte legislative che INSIEME intende al più presto offrire al dibattito parlamentare già approfittando di una serie di provvedimenti tuttora in discussione sia al Senato, sia alla Camera dei deputati.
Il bacino delle risorse umane inutilizzate o sottoutilizzate è ampio ed elevato e devono far riflettere i salari con un continuo andamento al ribasso, la precarietà dei contratti e la quota crescente di lavoro nero.
Alzando lo sguardo dalle preoccupanti cifre che riguardano il mondo del lavoro si avverte come sia in crisi la concezione democratica della società.
La trasformazione digitale in atto impone una profonda riorganizzazione di tutte le attività produttive: imprese, amministrazioni, terzo settore. Per cui, occorre avere ben chiari i valori di fondo per orientare le conseguenze operative della suddetta trasformazione nel mondo del lavoro.
Le 20 proposte di INSIEME si occupano della sicurezza, del taglio cuneo fiscale, della deducibilità del costo del lavoro dalla base imponibile dell’Irap, della riforma dello straordinario, del ripristino del voucher e dei programmi di inserimento lavorativo. Si propone di rilanciare le politiche attive del lavoro e la partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa.
Il fine delle proposte è, in sostanza, quello di restituire la dignità perduta al lavoro individuando quelle politiche di governo in grado di assicurare che questa dignità possa continuare a costituire il fondamento della nostra civile convivenza. Dev’essere ribaltato quell’andamento grazie al quale il lavoro in Italia ha progressivamente perso dignità e ruolo, con il risultato di avere più disoccupazione e precariato, meno sicurezza e un aggravamento degli squilibri sociali e geografici. L’Italia è l’unica nazione tra quelle sviluppate che ha una popolazione attiva inferiore a quella delle persone inattive.
Purtroppo, la questione lavoro non ha ancora guadagnato, come merita, la centralità nell’attenzione delle forze politiche e del Governo, mentre, dopo due anni di pandemia, le conseguenze sull’economia reale e le sfide poste dalla trasformazione tecnologica e dai forti mutamenti in corso a livello mondiale nel mercato del lavoro richiedono un intervento organico, e il più immediato possibile.
Con questa petizione, INSIEME avanza proposte concrete per superare la logica dell’assistenzialismo seguita finora. Per dare al lavoro il sostegno necessario a farlo ritornare, come recita la Costituzione, il fondamento della nostra civile convivenza e il perno della ripresa economica e della trasformazione che deve coinvolgere l’Italia a tutti i livelli, e per rafforzare l’impresa perché tutte le sue componenti partecipino al confronto imposto dalle dinamiche dei mercati e dell’innovazione.
Senza dignità del lavoro e nel lavoro uguale per tutti, senza assicurare un’autentica partecipazione a tutti i soggetti coinvolti nelle dinamiche che interessano l’impresa e le produzioni, non c’è quella democrazia “sostanziale” che assicura una prospettiva anche a quella formale.
La questione del Lavoro, così importante nella vita di milioni di famiglie, va oltre la semplice dimensione economica e diventa, invece, un fattore fondamentale che caratterizza la vita sociale e, persino, la cifra antropologica della nostra comune convivenza.
Per firmare la petizione di INSIEME sul lavoro CLICCA QUI