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Pnrr: eliminare i “colli di bottiglia” – di Antonio Troisi

Premessa

Alla disputa in atto  sulle responsabilità dei vistosi ritardi nell’attuazione del Pnrr, il senatore Antonio Misiani del Pd ha portato un  importante contributo nel metodo e nel merito.

Problema di metodo

In effetti, l’europeizzazione della nostra finanza pubblica non fa dipendere l’adeguatezza delle linee d’indirizzo del Pnrr dall’approvazione del Parlamento, ma della  Commissione Ue che, appunto, ha bocciato l’indirizzo governativo perché, carente di concretezza, non riesce a vivere nella realtà.

Invece, il riferimento al già più volte ricordato modello “pari passo “di Bernardo Mattarella, realizza il rivoluzionario programma di riforme del Pnrr e, conseguentemente, acquisisce la concretezza necessaria per impostare le  linee d’indirizzo che rimediano ai rilievi formulati dalla Commissione UE.

Se è questo  il fondamento del “diritto di tribuna “del Pd, peraltro unico rimedio  al “deragliamento “del Governo, resta da verificare se è anche capace di far vivere nella realtà un tale indirizzo. Questo dipende dalla capacità di dare un marcato orientamento agli enti locali, puntando al raggiungimento del risultato invece che solo all’osservanza della legge.

Problema di merito

Questo vincolo è stato rispettato  ricorrendo  alla “Pubblica Amministrazione per Risultati” che, sostituendo dal gennaio 2016  la vecchia “Pubblica amministrazione per Procedure”, ha posto al  centro  dell’analisi  l’esperienza amministrativa, i suoi risultati e la relativa valutazione. Tuttavia, l’effettiva realizzazione ha incontrato forti ostacoli:  quelli dei politici sostenitori unicamente di una spesa pubblica produttrice di consensi e quelli dei burocrati intenzionati a non rinunziare al vantaggio di una Pubblica Amministrazione animata solo dell’idea della minaccia di una sanzione, peraltro raramente applicata. Pertanto, la traduzione in norme giuridiche si è avuta solo  con la riforma del Codice  dei Beni culturali di Dario Fanceschini, unico comparto della Pubblica Amministrazione centrale e locale regolamentato dalla “Pubblica Amministrazione per Risultati”. A seguito del cambio di governo non si è proceduto a compiere identica traduzione  per le altre implicazioni che necessitano dell’eliminazione dei cosiddetti “colli di bottiglia” che impediscono l’attuazione del Pnrr.

Eliminazione dei “colli di bottiglia”

Tuttavia ciò non  sminuisce la funzionalità dell’eliminazione dei “colli di bottiglia” al fine della realizzazione dell’obiettivo più importante raccomandato dalla commissione UE. Infatti viene, così, posto fine al massiccio ricorso alla spesa storica che, improduttiva ed indifferente al concorso alla stabilità del Debito pubblico, ha determinato  un’elefantiasi dell’indebitamento, superiore a quello degli altri paesi della UE.

A titolo esemplificativo mi limito a ricordare come l’eliminazione di dette  vischiosità procedurali garantisca l’ottima gestione dei Fondi Pnrr rimediando a:

1) deragliamento delle Citta metropolitane; grazie all’esempio del piano strategico dell’area metropolitana di Torino (Torino,20/V/2016 e successivi aggiornamenti) viene assegnato ai nuovi enti  di area vasta il ruolo di motori dello sviluppo, a sette anni dalla loro istituzione;

2)  all’asimmetria informativa del Pnrr che ha trascurato  d’indicare come  le regioni (Umbria, Marche, Abruzzi, Molise , Basilicata ,Province  Autonome di Trento  e Bolzano ) prive di area metropolitana possano risolvere il problema delle interrelazioni tra il comune capoluogo regionale e gli  altri comuni allocati nei diversi livelli di governo locale;

3) alla perversità del Servizio sanitario lombardo : in alternativa  all’impossibile conciliazione tra risorse  finanziarie  limitate e bisogni sanitari  illimitati  lo schema di Servizio sanitario lombardo basato sul dettato costituzionale della sostenibilità (gruppo di lavoro delCons. regionale S.Astuti / novembre /dicembre 2021);

4) carente realizzazione Riforma Terzo Settore: risolto problemi relativi individuazione  criterio oggettivo  valutazione impatto ambientale, uniformità territoriale nell’erogazione dei servizi sociali e co-programmazione Enti Locali/Enti Terzo  Settore (convegno Roma UnINT 13 aprile 2023).

Chi paga il conto?

Non  graverà  sul Bilancio dello stato, ma sui fondi Pnrr a  debito UE  con un  costo  particolarmente basso, rispetto a quello che l’Italia avrebbe ottenuto da sola. Se a questo vantaggio si aggiunge il rinvio al 2028 per la restituzione, il maggior aumento di produttività della Pubblica Amministrazione locale, derivante dalla sostituzione della spesa storica, genererà nel giro dei tre anni disponibili i flussi di cassa aggiuntivi necessari per recuperare il  contenuto costo del debito contratto con l’UE. 

Conclusioni

I nuovi termini del confronto maggioranza/ opposizione obbligano a riconoscere  l’importanza dell’indirizzo del Pd che, riferendosi al modello del “pari passo “, rimedia alla bocciatura dell’indirizzo governativo da parte della Commissione europea. Inoltre, avendo confermati i risultati con la verifica empirica  è assicurata anche la   rendicontazione e , quindi, l’incasso della quarta rata.

 Antonio Troisi

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