Perché dobbiamo sempre essere trattati come dei deficienti? Invece di dirci con chiarezza che, da una parte, c’è Giorgia Meloni con gran parte del Governo e, dall’altra, l’uomo che tiene i cordoni della borsa, cioè il Ministro del tesoro, Giancarlo Giorgetti.

In questi giorni, trasmissioni satiriche più o meno serie continuano a farci sentire Giorgetti annunciatore di sacrifici per tutti e la Meloni che lo smentisce ripetendo che gli italiani non soffriranno. Un gioco che si spiega anche perché la parola sacrifici suona del tutto contraddittoria con i grandi successi in economia vantati dal Governo finora?

Una situazione da cui provano ad uscirne giocando con le parole. L’aumento delle accise sul diesel, vi ricordate la generosa Meloni in campagna elettorale che ne prometteva il taglio graduale fino alla loro eliminazione?, è diventato sulla bocca di Giorgetti un “riallineamento”. Nel senso che diminuiscono leggermente quelle sulla benzina e aumentano sul diesel. Dimenticando che queste ultime porteranno ad un innalzamento dei costi del trasporto di tutte le merci che viaggiano su gomme e che, quindi, gli italiani pagheranno due volte, se non di più.

Giorgetti è andato pure rinculando sulla storia dei “sacrifici per tutti”: ha chiarito che imprese e famiglie, invece, possono stare tranquille. E allora chi li farà questi sacrifici?

Fa piacere essersi sbagliati ed aver male interpretato le sue parole  come se fossero davvero d’impronta alla Churchill, quelle delle “lacrime e sangue”. Ma, allora, in attesa delle smentite del caso che giungeranno con il testo definitivo della Legge di bilancio, perché tutte queste “baruffe chiozzotte” tra lui, la Meloni e Forza Italia. Perché questi ultimi non vogliono proprio sentir parlare di sacrifici per le banche.

Conviene proprio spiritualmente prepararsi a fare questi sacrifici in un’Italia che sembrava essere diventata bengodi.

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