Alla fine, Ursula von der Leyen c’è l’ha fatta a restare alla guida della Commissione europea. Dal voto del Parlamento di Strasburgo, che non ha avvertito i patemi d’animo su cui contavano alcuni della destra, e sui quali sono stati stesi fiumi di articoli nelle settimane scorse, è uscita confermata la maggioranza espressa dalle urne con l’aggiunta del sostegno dei Verdi.

Giorgia Meloni non c’è. Invece che cambiare l’Europa come prometteva da tempo si ritrova adesso tagliata fuori.

Al riguardo può essere detto di tutto. Che è stata Giorgia Meloni a tirarsi indietro per l’apertura della von der Leyen ai Verdi. Un pretesto, visto che ben più rilievo ha l’alleanza con i socialisti. Sui veti che i Conservatori europei hanno ricevuto dalla sinistra, ma anche dalla parte dei popolari capitanata dal polacco Tusk il recente vincitore a Varsavia proprio contro gli alleati di Giorgia Meloni. Si potrà anche pensare che la nostra Presidente del consiglio proprio non ce l’ha fatta a cambiare pelle perché non ha ricevuto quello che le avrebbe potuto far cantar vittoria in patria e fuori? Al punto che il suo “no”, per lungo tempo rimasto incerto, finisce per avere un qualcosa di stizzoso.

Con il tempo, un’indiscrezione oggi è un’altra domani, ci avvicineremo a capire davvero come sono andate le quotidiane trattative con Ursula di cui ci davano continuamente conferma i più intimi della nostra Presidente.

E adesso? Bella domanda. Giustamente, Domenico Galbiati (CLICCA QUI) sottolinea il ruolo dell’Italia nel cuore dell’Europa e dell’inevitabile conseguenza che ci farà avere qualcosa . Ma viste le premesse, il nostro Commissario farà il separato in casa? E ammesso che, alla fine, ci venga comunque riconosciuto un ruolo importante come lo utilizzeremo? Continuando ad essere ideologicamente coinvolti con il conservatorismo europeo che non ha drasticamente rotto il cordone ombelicale con il trio Le Pen, Orban, Salvini?

Si tratta di cose serie e, pertanto, i nostri Fratelli d’Italia devono, prima, capire che non sono i più “astuti” d’Europa e, poi, che non si scherza con i doveri assunti in rappresentanza dell’intero Popolo italiano. Il quale ben sa che dovrà affrontare un futuro che non sarà tutto rose e fiori e che richiede più Europa. E non basta, così, come ha detto ieri Giorgia Meloni, che l’Italia continuerà ad intrattenere “buone relazioni” con la Commissione. Il nostro Paese non può permettersi atteggiamenti alla Orban, sia pure meno estrema.

 

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