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Putin e il Gruppo di cooperazione di Shanghai per uscire dall’isolamento?

Anche Vladimir Putin ha partecipato in collegamento ai lavori dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO) di cui ha fatto il padrone di casa l’indiano Narendra Modi e cui erano presenti anche il  Presidente cinese Xi Jinping e i leader di altri stati dell’Asia centrale.

Chi ha pensato allo Sco non gradisce che sia definita una “contro – Nato”. E tutti i partecipanti tengono a precisare che non si tratta neppure di un blocco economico. Più modestamente, la definizione da utilizzare dovrebbe essere quella di un’organizzazione intergovernativa regionale. Il forum di ieri si è concentrato sulla sicurezza e la cooperazione economica, Non a caso i temi trattati sono stati quelli della lotta al terrorismo, al traffico di stupefacenti e al cambiamento climatico.

Intanto, ne fanno parte a pieno titolo India, Kazakistan, Cina, Kirghizistan, Russia, Pakistan, Tagikistan e Uzbekistan. Più l’Iran, cui si aggiungono gli “osservatori, quali Afghanistan, Bielorussia e Mongolia. Infine ci sono i “partner”: Azerbaigian, Armenia, Cambogia, Nepal, Turchia e Sri Lanka. Complessivamente, i paesi dello Sco coprono circa il 30%  del PIL globale e il 40% della popolazione mondiale.

E’ quanto basta a Putin per non apparire isolato sulla scena e a gli altri partecipanti per non suonare troppo minacciosi nei confronti degli americani e del blocco occidentale. Non a caso, il Presidente russo, ma anche Xi Jinping, hanno auspicato che gli aderenti integrino maggiormente le loro economie e suggerito la necessità che vadano verso un rafforzamento del comune impegno per la sicurezza.

 

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