Vorrei invitarvi a riflettere sui pericoli che emergono quando l’ego e l’interesse personale superano la responsabilità del bene comune in politica. La nostra società dipende da leader che possano incarnare valori etici e senso del dovere pubblico, ma troppo spesso assistiamo a una politica guidata dall’ossessione per sé stessi, dove la sete di potere e l’egocentrismo prendono il sopravvento.
Eccessivo egocentrismo e narcisismo sono i primi segni di una politica autoreferenziale. Quando i leader si concentrano sulla propria immagine e sulla propria carriera, tendono a distaccarsi dai veri bisogni della popolazione. Una leadership narcisistica non guarda al benessere collettivo, ma è invece orientata alla ricerca di ammirazione e consenso. Scelte fatte con questi presupposti possono apparire seducenti nell’immediato, ma ci lasciano in eredità conseguenze a lungo termine che minano il progresso e la stabilità della nostra comunità.
Questo egocentrismo conduce inevitabilmente a una concentrazione del potere: l’ego del leader si trasforma in una tendenza a centralizzare il comando, diminuendo la partecipazione democratica. Si sviluppa un clima di autoritarismo, in cui le decisioni sono prese in modo unilaterale e le istituzioni perdono forza e autonomia. Quando un singolo individuo assume importanza maggiore rispetto al sistema, vengono messi in crisi i meccanismi di controllo e bilanciamento, i quali sono invece pilastri essenziali della democrazia.
A questo si aggiunge un’altra pericolosa tendenza: la manipolazione dell’opinione pubblica. I leader troppo focalizzati su sé stessi spesso utilizzano i mezzi di comunicazione per plasmare il consenso attorno alla propria figura, distorcendo la realtà e sacrificando la trasparenza. La propaganda prende il posto di un dibattito aperto e costruttivo, minando la fiducia dei cittadini e impedendo l’accesso a un’informazione libera e obiettiva.
A questo si unisce la riduzione dell’etica e della moralità. Quando l’ego domina, l’interesse personale prevale sulla correttezza morale. Scelte discutibili, giustificate con frasi come “è per il bene del paese”, aprono le porte alla corruzione e al favoritismo, rendendo accettabili compromessi etici che danneggiano l’integrità della politica e allontanano la fiducia dei cittadini.
Questa politica egocentrica, inoltre, porta a una personalizzazione del conflitto politico. La rivalità tra idee viene trasformata in rivalità personale: le critiche vengono interpretate come attacchi alla persona, non come stimoli a migliorarsi. Così, ogni confronto diventa uno scontro, e la possibilità di collaborazione si riduce a favore di un clima ostile che avvelena il dibattito e indebolisce la capacità di affrontare sfide comuni.
Infine, una leadership guidata dall’ego manca spesso di una qualità fondamentale: la capacità di ammettere i propri errori. Il desiderio di apparire infallibili porta molti leader a ignorare le critiche, anche quelle costruttive, ostacolando la possibilità di un confronto sano e impedendo l’evoluzione in momenti di crisi. Non riuscire a riconoscere i propri errori significa non essere in grado di correggere la rotta, con effetti devastanti per l’intero paese.
Questa “politica dell’ego” contribuisce infine a creare una cultura di individualismo estremo. I leader focalizzati su sé stessi promuovono una visione della società in cui gli interessi personali prevalgono su quelli collettivi, minando il senso di comunità e lasciando la popolazione sempre più frammentata e disillusa. Tant’è vero che inevitabilmente si registra la rinuncia al voto da parte degli elettori che aumenta inesorabilmente ad ogni competizione elettorale, nazionale o locale che sia.
Questi effetti distruttivi dell’ego in politica non sono inevitabili. Riflettono, piuttosto, la mancanza di una leadership etica, capace di distinguere tra il proprio interesse e il bene pubblico. È essenziale che nella nostra politica si torni a promuovere valori di servizio e responsabilità verso la collettività. Solo una leadership orientata al servizio del prossimo può evitare i pericoli della politica autoreferenziale e garantire un futuro sostenibile e inclusivo.
Promuoviamo, dunque, una cultura politica che metta al centro la comunità, la trasparenza e l’integrità, valori che non solo rafforzano il sistema, ma che incarnano anche la vera essenza della democrazia.
Antonio d’Aimmo