Mancano due giorni all’esame di maturità e l’attenzione sembra concentrata sull’emergenza per trovare o precettare i presidenti di commissione, sulle misure idonee per garantire la sicurezza sanitaria degli studenti e dei commissari.
Ma l’avvio dell’anno scolastico incombe. Il primo settembre è dietro l’angolo.
Il Ministero dell’istruzione ha comunicato che proporrà alle Regioni di iniziare le lezioni per il 14 settembre (elezioni permettendo), ma non sono ancora note le misure di organizzazione delle lezioni vincolate dal distanziamento. Rettificata l’ipotesi dei distanziatori tra i banchi, resta tuttora l’incognita su come la presenza degli alunni verrà garantita in sicurezza nelle aule.
La ministra dell’istruzione Azzolina è in attesa degli esiti dei monitoraggi che gli Enti locali stanno conducendo (o dovrebbero cominciare a condurre) per individuare, d’intesa con le istituzioni scolastiche, le esigenze e le fattibilità di organizzazione del servizio.
A quanto risulta a Tuttoscuola, la macchina (complessa e dai tempi non immediati) dei monitoraggi delle situazioni locali è ancora alle prime battute, mentre i tempi stringono.
Inoltre, quando finalmente il monitoraggio si avvierà, troverà i dirigenti scolastici quasi tutti impegnati negli esami e fuori sede, se non in ferie. Perché non si è cominciato prima?
A monitoraggio avvenuto, probabilmente spetterà poi alla task force di esperti coordinata dal prof. Bianchi stendere la sintesi di quanto emerso dalla base e proporre al ministro le linee di azione.
Se, come potrebbe essere probabile, la ricognizione dal basso evidenzierà un fabbisogno di ampliamento degli organici del personale docente – Tuttoscuola ha quantificato in 62 mila il fabbisogno di docenti in caso di sdoppiamento del 15% delle classi di infanzia e primo ciclo – con conseguente onere finanziario aggiuntivo dell’ordine di alcuni miliardi, quando potrà essere deciso (con norma di legge) un siffatto intervento? A ridosso dell’apertura delle scuole?
Si potrebbe sfruttare la conversione del decreto legge 34 “Rilancio” attualmente in discussione in Parlamento, ma il tempo sembra giocare a sfavore di un tempestivo intervento per la scuola.
Eppure la variabile tempo non è indifferente alla soluzione efficace del problema.
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