Quattro anni fa nasceva INSIEME. Un’esperienza maturata che ha visto un contributo fondamentale da parte di monsignor Gastone Simone, di cui non saranno mai sufficientemente ricordate la visione di una Fede incarnata nell’azione quotidiana e un raro acume politico. Così come da Stefano Zamagni al cui nome è legato il Manifesto fondativo (CLICCA QUI)  che indicava la necessità di creare un partito “nuovo” in grado di diventare non tanto una forza di interposizione tra destra e sinistra, bensì una presenza partecipe della trasformazione dell’intero sistema politico.

INSIEME  è nato in piena pandemia e sperimentando tutte le difficoltà legate ad una stagione durante la quale venivano fortemente limitati i rapporti tra le persone. Ma questo non ha impedito di accettare la sfida posta da quella “scommessa”, come la definiva mons Simoni, della creazione del partito d’ispirazione cristiana (CLICCA QUI).

Un partito che, dunque, si proponeva, come ancora fa oggi, di superare il concetto di bipolarismo sul presupposto di una forte “autonomia” basata sulla forza ed una tradizione di pensiero che, inevitabilmente, lo pone in alternativa ai gruppi contrapposti che oggi regolano la politica italiana.

Solidarietà, sussidiarietà, rispetto della dignità umana, Giustizia sociale. Con una declinazione di questi riferimenti generali, i quattro pilastri del Pensiero sociale della Chiesa, che stanno accanto ad INSIEME nel simbolo del partito: lavoro e famiglia, solidarietà e pace.

E nel corso di questi quattro anni tanto è stato elaborato in materia, e su altro. E per questo basta scorrere all’interno di questo sito una produzione di articoli, interventi ed argomenti che ha raggiunto il ragguardevole numero di circa 7700. Pochi altri hanno avviato e mantenuto una riflessione, un confronto esterno ed un dibattito interno di questa dimensione.

Il tutto nella consapevolezza che l’impegno di INSIEME deve andare verso la creazione di un’area allargata che veda impegnati cattolici popolari  e non per la creazione di un nuovo sistema politico basato su di un “baricentro” sociale e politico in grado di rigenerare un paese stanco, sfiduciato e sostanzialmente assente.

Abbiamo così nel corso di questi anni interloquito con tutti quelli che si dicevano interessati ad un progetto del genere. E ancora continuiamo, come conferma l’appuntamento organizzato per il prossimo 19 ottobre per il quale si sta lavorando per la più ampia partecipazione possibile da parte di tutti coloro che avvertono come le condizioni internazionali e interne portino inevitabilmente ad un impegno pubblico “nuovo” basato su una “Alternativa popolare e democratica” (CLICCA QUI).

Giancarlo Infante

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