Dobbiamo tutti i giorni fare i conti con i dati alterni sulle condizioni del Paese. Perché la situazione è complessa e dietro i grandi numeri, in particolare quelli sul Pli, sull’inflazione ed altri, come nel caso dell’occupazione, non danno il quadro completo di un’Italia che continua a battere in testa e a non crescere, meno che mai ad impostare politiche di sviluppo.

Save The Children ci dice che i giovani 15enni e 16enni italiani, insomma il nostro futuro, non sono in grado di delineare un loro piano di vita.

Più di 100mila ragazze e ragazzi tra i 15 e i 16 anni, quasi uno su 10 (9,4%), vivono in condizioni di povertà e il 67,4% di loro teme che il futuro lavoro non gli permetterà di uscirne Uno su quattro pensa che non concluderà la scuola a fronte. ei coetanei. Se il tasso di disoccupazione totale scende al 6,9% (-0,2 punti), quello giovanile rimane invariato al 20,2%. La ricerca, in sostanza, ricorda il “drammatico divario nelle aspettative per il futuro tra i ragazzi in condizioni di povertà rispetto ai loro coetanei più abbienti”. Ecco perché  Save The Children ritiene “indispensabile un piano strategico di lungo periodo e investimenti certi per contrastare la povertà minorile e restituire fiducia e aspirazioni ai giovani”.

Nel dettaglio, veniamo a sapere che il 17,9% dei ragazzi tra i 15 ed 16 anni in povertà afferma che i genitori hanno difficoltà nel sostenere le spese per cibo, vestiti e bollette e l’11,6% ammette di non poter comprare un paio di scarpe nuove anche se ne ha bisogno. Quasi uno su quattro (23,9%) inizia l’anno scolastico senza avere tutti i libri e il materiale necessario e il 24% ha difficoltà a partecipare alle gite scolastiche per motivi economici. Il 37,7% degli adolescenti vede i propri genitori spesso o sempre preoccupati per le spese e il 9% racconta che chiedono aiuto ad amici e familiari o prestiti. Il 43,7% dei 15-16enni intervistati aiuta la famiglia ad affrontare le spese, cercando di risparmiare e di non chiedere soldi per spese non indispensabili; tra questi, il 18,6% svolge qualche attività lavorativa (uno su due ha meno di 16 anni).

 

About Author