Il 20 Luglio 2022 sì è svolta l’udienza con la presentazione della memoria del Procuratore Regionale in merito all’esercizio dell’anno 2021.
La stampa ha sintetizzato riferendo della mancata spesa di fondi per la pandemia e per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, quindi la non attuazione dell’Igiene e Tutela della Salute dei Luoghi di Lavoro.
In realtà, leggendo il documento si evince molto di più dal punto di vista politico della gestione regionale, cioè che le nuove attivazioni di gestione delle risorse finanziarie, che il cittadino vede pubblicate come nuovi servizi o miglioramento degli stessi, non trovano una corretta amministrazione economica cioè la dorsale su cui tali servizi devono sussistere per essere fruibili. Pertanto, c’è un rischio del malfunzionamento del servizio atteso o del suo fallimento. In sostanza, si “stanzia ma non si impegna”. Tradotto in politica (forse meglio scrivere partitica), lancio un progetto, ma poi abbandono l’attuazione: intanto ho fatto marketing e quindi ho guadagnato qualche punto.
Si legge un richiamo, ripetuto più volte, alla gestione delle società partecipate, degli enti dipendenti e delle società “in house” di Regione Lombardia, che annualmente accumulano perdite di esercizio, accantonamenti non spesi, debiti o aumenti di costi non preventivati che poi devono essere ripianati. Il richiamo verte a una riduzione delle società inefficienti (forse troppe in Lombardia?), per non utilizzare entrate economiche dei cittadini per il risanamento di bilancio.
In sostanza, per ogni settore interessato dalla relazione, l’ultimo la società creata per Milano-Cortina 2026, manca il dettaglio dei progetti e un cronoprogramma di adempimenti e costi. Un capitolo riguarda anche il servizio di Protezione Civile regionale, la cui argomentazione si protrae da almeno un decennio in merito al potenziamento (e quindi al continuo finanziamento della rete temporanea di imprese), di alcuni aspetti tecnologici, ad oggi speravo conclusi.
La Corte dei Conti richiama anche la gestione dei fondi del PNRR, sul potenziale conflitto di interessi tra la società Aria S.p.A (già oggetto di analisi della Corte dei Conti), e la Cabina di Regia istituita.
In effetti, guardando dal punto di vista di cittadino e professionista di uno dei settori che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo stante la relazione), beneficiare dell’80% del bilancio economico regionale (salute e sanità), si comprende come mai non ci sia sempre un allineamento di funzionalità in diversi servizi alla persona. Eppure, a guardar bene i conti (sicuramente persone più preparate confermeranno meglio), ogni cittadino lombardo ha annualmente a disposizione un bel gruzzolo di soldi da spendere per fruire di una vita più che dignitosa, intesa sia in ambito generale che nel particolare (ambiente, salute e salubrità, servizi, lavoro, ecc.). Ma la completezza di ciò non si vede.
Interessante gli accantonamenti ai fondi rischi ordinari e sanità per i contenziosi legali: circa 85 milioni di euro cadauno. Regione Lombardia in tutte le sue declinazioni di servizi, non svolge correttamente le sue funzioni, per dover disporre di tali accantonamenti?
Dalla Regione Lombardia non mi aspettavo mancanze nel disporre ciò che il conto permette di realizzare con le spalle coperte: i soldi non mancano, quindi sembra quasi una lacuna non colmata della lettura e analisi di bilancio a inizio legislatura. O dimenticanze strada facendo?
Ora, veritiera è la giustificazione del Presidente della Regione Lombardia che il bilancio regionale è in equilibrio (lo esplica la relazione della Corte dei Conti), forse un po’ meno che le anomalie riscontrate siano imputabili ad altri: è un bilancio non risolto. Non è sempre colpa di altri.
Marco Torriani