Giustamente, Maurizio Cotta richiama ad un’assunzione forte e particolare di responsabilità da parte del Governo e dell’opposizione in occasione della definizione della manovra di Bilancio, anche a seguito delle conseguenze che essa avrà su di un arco temporale che va ben oltre la durata dell’attuale Governo e dell’attuale maggioranza (CLICCA QUI).

Bisognerebbe, insomma, almeno su di un passaggio tanto impegnativo, provare a superare l’attuale situazione che vede degli assediati e degli assediati.

È questo spesso il sale della politica giocata in un sistema bipolare, Ma dobbiamo anche registrare l’attitudine particolare alla chiusura in un fortilizio che sembra caratterizzare molto l’attuale maggioranza e l’Esecutivo che essa esprime.

È questo in Governo che pare dare una grande importanza alla teoria del complotto. Anche un po’ dimenticando quella che, con un eufemismo, potremmo chiamare la vivacità con cui Giorgia Meloni e i suoi sono stati all’opposizione di molti governi precedenti. E lo sono stati anche in periodi delicatissimi come furono quelli del Covid e degli inizi del conflitto in Ucraina che tante conseguenze hanno avuto sul Paese e sulle sue condizioni.

A ben guardare, molta teoria del complotto sembra oggettivamente funzionale per coprire  una serie di autogol che hanno offuscato non poco il progetto di cambiare completamente il Paese.

Dice un vecchio millenario detto cinese:”ora che hai vinto, indossa l’armatura”. Dopo, forse, giunse l’immagine dell’auriga che, sulla Via Trionfale di Roma, sussurrava al vincitore di turno di attendersi il peggio da quegli stessi che lungo la strada lo celebravano.

Colpì molto che, già prima dell’insediamento ufficiale a Palazzo Chigi del Governo Meloni, il Ministro Guido Crosetto, per altro “gigante” garbato e simpatico, parlò di sua spontanea iniziativa di dossier già pronti per mettere in difficoltà il Governo. Colpì perché, tirando in ballo i Magistrati, sembrò smentire in parte quella simpatia che la destra sua e di Giorgia Meloni aveva sempre dimostrato nei confronti dell’Ordine dello Stato preposto all’amministrazione della Giustizia.

E, in effetti, tante cose sono accadute dopo l’insediamento dell’ottobre 2022. Ma il tutto creato da quanti del Governo, o fuori, sono incappato in incidenti di percorso. Questo vale per la Ministra Santanche, per Dalmastro e Donzelli e per il Ministro Sangiuliano. Anche il presunto complotto ai danni di Arianna Meloni sembra, al momento una mera elaborazione astratta, un mettere le mani avanti, e tutto sulla sola base di un articolo a firma Sallusti di cui non si sono capite ancora bene motivazioni e finalità. Tra le more c’è stato il caso Fan Page che ha rivelato cosa sia in continua bollitura tra i giovani e giovanissimi di Fratelli d’Italia a colpi di antisemitismo, razzismo ed esaltazione dei miti del surreale armamentario nazifascista. E poi hanno fatto capolino altri ammennicoli di questo genere Grazie ad un sottosegretario appassionato delle divise delle Ss e ad un numero impressionante di quadri medio e bassi che si esibivano, anche in sedi ufficiali, nel saluto fascista. E non dimentichiamo l’autogol di Capodanno con il Cenone a base  di sparatoria in cui sono finiti coinvolti il parlamentare Pozzolo e Dalmastro, vicenda di cui, a quasi un anno di distanza, non si è ancora avuta una conclusione e nonostante la presenza dei poliziotti di scorta dell’on Dalmastro.

È vero che da decenni sappiamo che siamo tutti intercettati e potenzialmente controllati. Lo stanno a confermare, e solo per restare a tempi recenti, la vicenda Wikileaks e il caso Snowden che hanno rivelato l’indefessa attività di spionaggio in cui si prodigano i servizi di tutto il mondo. E in taluni casi diciamo che sia un bene che lo facciano se non vogliamo consegnare il mondo all’Isis o ai tanti golpisti che possono sempre entrare in azione, come confermato dal recente arresto in Germania di un gruppo di irriducibili nazisti. L’importante è che il necessario controllo sia fatto in modo democratico e garantito dalle norme di legge.

Ma per ora non pare che Giorgia Meloni, il ministro Crosetto, o altri colleghi di governo e di partito, siano realmente vittime di grandi intrighi. E del resto avendo loro il controllo dei Servizi e delle Forze di polizia non sarà così complicato appurare l’esistenza di una o più cospirazioni.

Ovviamente, loro sono i primi ad essere in grado di fare e di dare concretezza a tali riflessioni. Ma ecco, invece, che la stampa fiancheggiatrice individua due possibili centrali complottistiche, stando almeno a quello che siamo costretti a sentire nell’infinita serie di “talk show” che le nostre tv ci propinano, perché a basso costo e perché si pensa che qualche spettatore in più possa essere richiamato dalla televisione che guarda attraverso  il ” buco della serratura”. Stando a cotante esternazioni, una centrale di cospiratori sarebbe da trovare presso le sedi dell’impero degli eredi Berlusconi. E questo lo abbiamo sentito dire da Pier Luigi Paragone. Un’altra è data per certo trovarsi tra quelli dell’avvocato Agnelli. Sarebbero stati loro ad aver confezionato il caso Sangiuliano. E questo perché Giorgia Meloni sarebbe l’unica a contrastare Stellantis.

Chi si abbandona a queste teorie non è un passante qualunque e si tratta di cose dette di fronte a un bel numero di telespettatori.

Ma è tutto ciò una cosa seria? Che vantaggio ne viene a continuare a stare asserragliati quotidianamente in questo modo e, per di più, rendendo ancora più tossica la politica e la vita del Paese in attesa di appuntamenti importantissimi, sin dai prossimi giorni a venire?

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