Secondo le valutazioni del Middle East Institute, lo scontro tra Putin e la Wagner è cominciato molto prima delle vicende che, a causa della guerra in Ucraina, ci hanno fatto assistere ad un vero e proprio ammutinamento contro Mosca da parte di Prigozhin, poi costretto ad una sorta di esilio in Bielorussia.

Risalirebbe al 2017 nel pieno del conflitto in atto in Siria con le prime accusa dei mercenari di aver subito gravi perdite a causa del mancato supporto dell’esercito russo che nel paese mediorientale si era messo al supporto attivo del regime di Bashar al-Assad.

La Wagner poteva vantare un importante ruolo svolto in Siria dove era giunta due anni prima, nel 2015, ma il risentimento contro Mosca e i vertici militari russi sarebbe esploso per la prima volta nella città di Palmyra, tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017, dove i mercenari si sono impegnate a sostegno dell’esercito siriano per cacciare l’ISIS dall’antica città. I russi avrebbero premiato molti militari, propri e siriani, ma ignorato completamente gli uomini di Prigozhin. Una seconda criticità si sarebbe verificata l’anno dopo nell’area di Khasham dove circa 600 uomini della Wagner hanno operato contro le milizie curde sostenute dagli Stati Uniti. La Wagner avrebbe accusato i russi di non aver mantenuto fede all’impegno di assicurare la copertura aere necessaria a contrastare i velivoli statunitensi. Così l’armata di Wagner avrebbe perso ben 200 uomini in combattimento. I russi sarebbero giunti a dissociarsi dalla Wagner sostenendo che si trattasse di milizie private, sostanzialmente dando mano libera agli statunitensi di colpire quelli della Wagner.

 

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