“In particolare, sull’ aborto ho avuto occasione di tornare anche recentemente. Sapete che su questo sono molto chiaro: si tratta di un omicidio e non è’ lecito diventarne complici. Detto questo, il nostro dovere è la vicinanza, il dovere positivo nostro: stare vicino alle situazioni, specialmente alle donne, perché non si arrivi a pensare alla soluzione abortiva, perché in realtà non è la soluzione. Poi la vita dopo dieci, venti, trent’anni ti passa il conto”.
Queste parole di Papa Francesco, rivolte lo scorso giovedì al convegno della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera, ci incoraggiano a proseguire il cammino che da tempo INSIEME ha intrapreso per presentare una “petizione parlamentare” ( CLICCA QUI ) intesa a sollecitare azioni dirette a prevenire le interruzioni volontarie della gravidanza.
Cominciando dalla applicazione dei primi articoli della stessa 194, che intervengono, appunto, sul versante della prevenzione, eppure fin qui sono stati largamente disattesi. Vale la pena di ricordare che il testo di tale mozione è stato ufficialmente presentato, fin dallo scorso 4 ottobre 2020, in occasione della stessa Assemblea fondativa di INSIEME.
Non a caso il Gruppo di Direzione del partito, nella seduta dello scorso 27 settembre, ha deliberato di dare finalmente corso all’iter di formalizzazione della petizione, dopo mesi di forzata interruzione dell’attività politica.
Intendiamo sottoporre il testo della petizione – che qui di seguito riportiamo – alla valutazione di forze politiche, associazioni ed ambienti, di area cattolica o meno, che intendano concorrere, anche meglio puntualizzandone i termini, alla nostra iniziativa.
Come abbiamo già avuto modo di osservare riteniamo che la politica e tutti gli attori che vi concorrono, in particolare dopo la devastante esperienza di morte che l’intera umanità ha sofferto con la pandemia, debba voltare pagina e cambiare registro, in camminandosi, al di là degli stereotipi ideologici di stampo ottocentesco, verso quella che, cominciando da noi, vorremmo chiamare una stagione di “rifondazione antropologica” della politica.
Conveniamo con quanto scrive Francesco Ognibene su “Avvenire”, ieri mattina: “E se l’aborto da terreno di battaglia diventasse luogo di incontro? Difficile perfino immaginarlo, ma ci sono temi endemicamente divisivi che, guardati da un’angolatura mai sperimentata, possono rivelare inattese occasioni di riconoscimento reciproco”.
Domenico Galbiati
Per il testo della petizione CLICCA QUI