Il Ministro Giancarlo Giorgetti smentisce Salvini e la Commissione Garanzia Sciopero. I sindacati hanno il diritto di organizzare uno sciopero ha detto ufficialmente in audizione il massimo responsabile della politica economica del Governo Meloni. Giorgetti, a differenza di Salvini non la pone sul piano del diritto e neppure entra nel merito delle altre valutazioni del suo capo partito sui problemi che l’energica azione sindacale prevista per venerdì 17 novembre creerà inevitabilmente. La mette sul piano della politica economica difendendo la manovra del Governo. Entra cioè nel merito delle questioni poste da Cgil e Uil.
Non ci sono state reazioni da parte di Matteo Salvini all’ennesimo controcanto che si sente levare da Giorgetti. Il quale, probabilmente, è anche preoccupato, oltre che dallo scontro sociale che deriva inevitabilmente, dal fatto che la situazione è destinata ad essere registrata dai partner europei che, come confermano le vicende polacca e ungherese, non si fermano solo al far di conto, ma valutano pure altri aspetti come quelli legati al rispetto dei diritti.
In ogni caso, l’animata discussione in corso rischia di fare perdere di vista la sostanza del problema che dovrebbe stare a tutti più a cuore. L’Italia è il Paese europeo in cui, oggettivamente, sono stati fatti i passi indietro più rilevanti in materia di dignità, rispetto e remunerazione del lavoro. Pretendere che i lavoratori si astengano dall’ esercitare i propri diritti ha qualcosa di surreale. E questo dopo decenni e decenni durante i quali quella che è stata definita “concertazione” si è dimostrata un oggettivo impoverimento della forza dei sindacati e del lavoro.
Una riflessione in materia dovrebbe venire proprio da parte di chi cerca continuamente lo scontro per lo scontro, a tutti i costi; lascia marcire per anni e anni il rinnovo di contratti che, in taluni casi riguardano milioni e milioni di famiglie; non adegua il salario al costo galoppante della vita. Siamo una situazione, allora, in cui diventa inevitabile che si creino le occasioni perché gli scioperi diventino più frequenti e duri. E non è male se qualcuno dentro la maggioranza e il Governo si decide a battere un colpo.