“Visti da vicino nessuno è perfetto”. Lo sosteneva Franco Basaglia. Uomini e donne.
Su quel ring di Parigi due donne sono state colpite. Ambedue. Angela Carini da un pugno sul naso. Iname Khelif da una ferita anche più profonda.
Ce la facciamo a guardare dall’altra parte, a metterci al di là dei muri che ci portiamo dentro? Più impervi, più invalicabili di quelli gettati, lungo i confini, in cemento armato?
Chi è stata in quel momento la più debole? Forse la più sgomenta? Come deve sentirsi una ragazza che perfino “The Donald” – lasciamo stare i poveretti della destra de “no antri” – ha assunto ad icona di un male da estirpare?
La diversità umana. È un castigo di Dio o una ricchezza che ci sta tutta nella Sua Provvidenza?