Le temperature registrate in Giappone in luglio sono state di 2,16 gradi Celsius più alte della media sin da quando è iniziata la raccolta dei dati nel 1898.

L’Agenzia meteorologica giapponese adesso si aspetta ad agosto temperature più alte del solito e che possano essere battuti tutti i record del passato  a causa del cambiamento climatico.

Tutto in linea, dunque, con il resto del mondo, anche quello delle nostre latitudini, dove il sistema di monitoraggio dell’Unione europea che ha registrato nello scorso mese il giorno più caldo nella storia moderna del mondo.

Alcune fasce del suolo terrestre, però, registrano sbalzi di temperature al suolo ben superiori a quelle registrate in Giappone. E colpisce molto che tra queste vi sia l’area delle calotte glaciali dell’Antartide dove si è raggiunta una media più alta di 10 °C al di sopra della norma. Con dei picchi di +28 gradi.

Gli scienziati ci dicono che la Terra ha avuto 12 mesi di caldo record, con temperature con un aumento sempre superiore a 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali. Più che ai singoli aumenti quotidiani gli esperti guardano, dunque, con estrema preoccupazione a questa continuità che, invece, sembra richiamare poco l’attenzione di quasi tutti i governanti che fanno molto poco per impostare politiche necessarie al contrasto al cambiamento climatico e coerenti con gli impegni tanto solennemente assunti nel corso di ripetute conferenze internazionali.

Gli scienziati ricordano che, sempre solo per limitarsi all’Antartide, l’ondata di calore in corso è la seconda a colpire la regione negli ultimi due anni, con picchi registrati fino a più 39 °C e il conseguente crollo di una porzione della calotta glaciale grande quanto l’estensione di Roma.

Ovviamente, nonostante ciò, sentiremo ancora chi ci dice che l’allarme di scienziati ed ambientalisti è frutto di una visione ideologica…

 

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