La necessità di affrontare la spinosa questione dell’immigrazione, oramai sentitissima in tutta l’Europa, Regno Unito incluso, e il prezzo da pagare per i neofiti del governo hanno portato Keir Starmer, il neo Primo ministro britannico, a presentare il suo viaggio a Roma come un “corso scolastico” sull’immigrazione.

La cosa lo ha fatto travolgere in patria da un pò di garbata commiserazione e divertita ironia.

I commenti più seriosi sono venuti da un suo compagno di partito  David Miliband che guida un’importante associazione caritatevole, e più volte ministro, secondo il quale ha parlato di un corso scolastico in un paese come l’Italia il cui intervento in materia di immigrazione si è rivelato “costoso e, in ultima analisi, inefficace”.

Le dichiarazioni del Primo ministro britannico di apprezzamento delle politiche migratorie italiane, comunque al momento favorite da una riduzione dell’arrivo dei barconi, ma non dalla riduzione delle morti in mare, dunque non hanno lasciato sorpresi solamente tutti quegli italiani che da anni studiano la materia e possono assicurare che il nostro Paese è, in realtà, un disastro sotto tutti i punti di vista.

Poi che come si dice a Roma ci si voglia tirar su con l’aglietto, sono tutti liberi di farlo. Anche Starmer che magari dal viaggio in Italia si aspettava ben altro per quanto riguarda la fornitura delle armi all’Ucraina.

 

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