La fame viene usata come arma di guerra a Gaza. La critica è venuta da Josep Borrell che è alla guida della politica estera dell’UE e che ha denunciato la mancanza di aiuti per i palestinesi come un disastro “causato dall’uomo”.
L’intervento di Borrel è relativo a tutte le difficoltà create di Israele all’arrivo dei rifornimenti a Gaza via terra che solo limitatamente sono compensati dal lancio di vivere dagli aerei e da quanto sta per giungere via mare.
La voce dell’Europa si è aggiunte a tutte le altre, a partire da quelle delle agenzie umanitarie, che denunciano il fatto che gli israeliani fanno giungere ai palestinesi solo una frazione degli aiuti considerati necessari nella Striscia pressoché distrutta completamente a seguito dei bombardamenti effettuati da Israele dopo l’attacco terroristico di Hamas dello scorso 7 ottobre. Sono poco meno di 600 mila le persone che a Gaza vivono in condizioni di vera e propria carestia.
Borrel ha denunciato la situazione dinanzi al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite riunito a New York, ricordando che ci si trova adesso “di fronte a una popolazione che lotta per la propria sopravvivenza”.
“La fame viene usata come arma di guerra e quando condanniamo ciò che sta accadendo in Ucraina, dobbiamo usare le stesse parole per ciò che sta accadendo a Gaza” ha detto il rappresentante dell’Unione europea.