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Un milione, almeno, i “turisti” della salute

Il fenomeno della migrazione sanitaria è in crescita. Solo nel 2023, CasAmica ha registrato un aumento del 25% delle richieste di accoglienza, fornendo complessivamente 43.000 notti di ospitalità a pazienti e familiari. Dall’analisi emerge un dato preoccupante: il 41% degli intervistati si dichiara insoddisfatto del proprio servizio sanitario regionale, mentre il 44% ritiene che la qualità dei servizi sia peggiorata nel tempo. I principali problemi segnalati riguardano le lunghe liste d’attesa per esami diagnostici e visite specialistiche (82%), la qualità complessiva dei servizi ospedalieri (65%) e la disponibilità di ambulatori e specialisti (62%).

Secondo il sondaggio, negli ultimi tre anni, l’81% dei cittadini ha avuto bisogno di cure mediche per sé o per i propri familiari. Tra questi, molti hanno deciso di spostarsi in altre regioni, principalmente nel Lazio (37%) e in Lombardia (32%), per cercare una migliore offerta sanitaria (51%) o per rivolgersi a medici più qualificati (39%). In alcuni casi, la migrazione è stata causata dalla mancanza di cure adeguate nella propria regione (32%).

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