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Un progetto di agricoltura ecosostenibile d’ inclusione e d’integrazione  – di Nino Giordano

”Il 14 Novembre 2010 suscitò un certo scalpore nella stampa italiana un richiamo di Benedetto XVI alla necessità di coltivare la terra. Riprendendo alcuni punti fondamentali della sua enciclica Caritas in Veritate il Papa disse nel breve discorso prima dell’Angelus : «Mi pare il momento per un richiamo a rivalutare l’agricoltura, non solo in senso nostalgico, ma come risorsa indispensabile per il futuro» “…La produzione della ricchezza che viene dalla coltivazione della terra rimane propedeutica a tutte le attività industriali di servizio e di trasformazione dei beni in natura.

La nuova e vera ricchezza è solo quella prodotta dall’uomo “Faber” trasformando i beni del Creato” ( Ettore Bernabei,” L’Italia del miracolo e del futuro” -Editrice Cantagalli Siena )

“Il movimento Giorgio la Pira per il Mediterraneo”( che aderisce  alle linee programmate  di Politica Insieme)  si fa promotore del progetto in oggetto che potrà vedere coinvolti “in una cooperativa di comunità” giovani italiani,  giovani stranieri provenienti da realta’ di grande sofferenza e giovani affetti da autismo, con la guida e il supporto tecnico di un esperto agricoltore (preferibilmente un pensionato). Questo progetto potrà inoltre essere sviluppato anche in una chiave interreligiosa ( con la presenza di giovani appartenenti a diverse comunità religiose). Pertanto, il progetto potrebbe essere intitolato a Giorgio La Pira e a Ettore Bernabei.

 Si avverte forte – una volta usciti da questa drammatica situazione  sanitaria e in sintonia con le ultime disposizioni del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali – l’esigenza di un ritorno alla valorizzazione dell’agricoltura attraverso l’affidamento di terre demaniali in comodato d’uso ai giovani che ne faranno richiesta e con agevolazioni fiscali che li aiutino nella loro impresa.

Questo progetto nasce, in particolare, all’interno del panorama delle nuove tendenze alimentari che tengono sempre più conto dell’aspetto salutistico degli alimenti e della loro tracciabilità; e parte dalla considerazione che le analisi di mercato evidenziano una costante crescita del fattore culturale nella scelta dei prodotti di consumo, tanto che ormai il legame territoriale e la storicità di un prodotto fanno quasi parte degli stessi ingredienti di quest’ultimo.

Sulla produzione quantitativa, qualitativa e sugli aspetti della biodiversità territoriale, si muovono ormai le leve economiche globali.

Nutrire il mondo con forme di agricoltura meno industriali e più legati a una sostenibilità ambientale , tradizionale e salutistica, è il tema attuale e futuro delle dinamiche politiche a livello nazionale, comunitario e globale.

E’ elemento di novità ed interesse quello di sviluppare questi ambiti all’interno di una struttura multiculturale che veda lo scambio di informazioni e formazione tra i nostri giovani e giovani provenienti dai paesi del terzo mondo attraverso i fenomeni di immigrazione.

Per questa iniziativa il sottoscritto, Nino Giordano, si è avvalso della consulenza di studiosi del settore agroalimentare e commerciale quali: Giuseppe Zaffuto (università di Palermo), Nino Bebba (museo del grano a S. Filippo Inferiore-Messina), Francesca Cerami (Idimed), Paolo Guarnaccia (università di Catania), Michelangelo Pedone (cooperative sociali) ; per l’inserimento dei giovani affetti da autismo i punto di riferimento saranno la dott.ssa Marina Fisicaro(Dirigente tecnico USR) e  il dott. Giuseppe Currò (Presidente dell’associazione “Il volo”)  con cui intendo lavorare su un progetto cosi strutturato:

Innovazione agricola e di trasformazione

Premessa: il mercato dei cereali e dei prodotti derivati, la gamma di alimenti definiti salutistici, il fabbisogno di proteina vegetale e di amidi nei paesi in via di sviluppo, disegnano ambiti globali differenti nella pianificazione di uno sviluppo sostenibile.

Pur tuttavia esistono produzioni, tradizioni e utilizzi alimentari che possono e devono essere interscambiabili nelle diverse aree del pianeta, con il vantaggio di arricchire il patrimonio alimentare di ogni area attraverso lo scambio di conoscenze e know how.

La nostra società occidentale registra il bisogno di ampliare le conoscenze del panorama vegetale mondiale, perché alla ricerca di alimenti esenti da glutine o altri nutrienti che contribuiscono ad aumentare la frequenza di intolleranze e squilibri metabolici.

Le parti di mondo sottosviluppate hanno l’esigenza di emanciparsi dalle difficoltà di accesso al cibo per il tramite delle tecniche agricole che sono patrimonio della civiltà occidentale.

Progetto: la proposta progettuale si prefigge lo scopo di porre in essere una serie di azioni volte a promuovere la  multifunzionalità  in agricoltura, quale strategia capace di produrre esternalità positive, nei confronti dell’ambiente, del territorio, in campo sociale e culturale, ma anche di generare un  valore economico in risposta alla domanda di beni e servizi espressa dai cittadini consumatori nei confronti del settore primario.  Questo  processo  necessita  di  una  innovazione  organizzativa  attraverso  la  diversificazione di attività progettuali,  che conducano all’implementazione di  nuove  funzioni comunque  localizzate nell’ambito dell’impresa primaria, nella fattispecie nella costituzione di una  “Cooperativa di Comunità”, turismo rurale, qualificazione dei prodotti, reintroduzione di sistemi tradizionali, la tutela e la gestione del paesaggio, ecc.

In  particolare  il  progetto intende  avviare  processi  aziendali  di  diversificazione  in  ambito agri-sociale realizzando una serie di  attività che, partendo dall’informazione  sulle  buone abitudini alimentari e sulla corretta alimentazione, conducano alla riscoperta dell’origine (coltivazione) del cibo che si consuma, del patrimonio agroalimentare siciliano, e della sostenibilità ambientale ed etica ad essa collegati.

Le attività di sensibilizzazione alle tematiche saranno rivolte prioritariamente a nuovi consumatori e alle nuove esigenze di mercato e di salute dei cittadini senza snaturare gli elementi rituali e tradizionali che stanno alla base della ruralità del sistema Italia e in particolare della regione Sicilia. Grazie al percorso progettuale che condurrà  inevitabilmente  alla  osservazione  delle  realtà  rurale  del territorio, grazie ad approfondimenti in campo presso le terre che si riusciranno a recuperare con protocolli d’intesa con privati e soggetti pubblici.

La proposta progettuale vuole abbracciare diversi ambiti del settore: agricoltura sociale, inclusione sociale, riabilitazione terapeutica, inserimento lavorativo, educazione alimentare e educazione ambientale.

Obiettivi

Obiettivo generale

Promuovere l’inclusione sociale e l’inserimento lavorativo di giovani immigrati attraverso la creazione di competenze professionali nel settore dell’agricoltura sociale, questa sarà promossa attraverso lo strumento della Cooperativa di comunità che attraverso la funzione gestionale della stessa si occuperà dell’inserimento sociale di soggetti  con disagio sociale, attraverso la coltivazione e la gestione di appezzamenti di terre messi a disposizione da Enti Pubblici e privati, attraverso la Banca della terra delle Regioni , dall’Ismea (l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), con l’obbiettivo di creare una rete organizzativa tra le singole realtà territoriali.

Obiettivi specifici

Fasi del Progetto

Le  tempistiche sono  influenzate  da  numerosi  fattori:  trascurando  quelli  riconducibili agli aspetti amministrativi e burocratici, di cui purtroppo non si possiedono sufficienti informazioni, il più rilevante di tali fattori, probabilmente, è da ritrovarsi nelle modalità di coinvolgimento di tutti i soggetti da coinvolgere nel Progetto.

Le fasi principali del Progetto  consistono:

Conclusioni:

il progetto nasce nell’ambito dei possibili dati di sviluppo di produzione e di mercato che possono essere opportunamente  monitorati dalla Regione di riferimento.

A questo scopo saranno importanti anche zone franche per i mercati a chilometri zero e le attività finalizzate alla sovranità alimentare. Togliere i privilegi alla manipolazione industriale degli alimenti ridurrebbe probabilmente anche la spesa sanitaria e moltiplicherebbe i posti di lavoro autonomi facendo rinascere in nuove forme le tradizioni locali.

Nino Giordano – “Movimento Giorgio La Pira per il Mediterraneo” Coordinatore di Politica Insieme Regione Sicilia.

Per informazioni: antoningiordano@tiscali.it

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