Giorgia Meloni scende in piazza dinanzi a Montecitorio. Caos nel centro di Roma perché la polizia ha dovuto bloccare tutte le strade di acceso a Camera e Senato.
Turisti e romani smarriti che non capivano cosa stesse accadendo. Intanto, ingrossavano la gente inquadrata dalle televisioni e divenivano anch’essi inconsapevoli partecipanti alla protesta per la nascita di un nuovo Governo. Quello che ha messo all’opposizione i cosiddetti sovranisti. Proprio mentre, invece, questi si vedevano già in grado di combinare chissà che cosa.
Oltre il tasso di delusione, tutto frutto dei comportamenti di Matteo Salvini, emerge, però, qualcosa di più importante in questa estrema destra vociante.
La democrazia non è vissuta nei sondaggi d’opinione. O esercitata esclusivamente dalle piazze, mai sufficientemente ampie da contenere 60 milioni di italiani e mai così sprovvedute da lasciare il pieno esercizio della propria rappresentanza a semplicistiche parole d’ordine di chi grida di più, senza interpretare, però, l’intero sentire del Paese.
Così, l’idea di mobilitare la piazza perché in Parlamento, liberamente eletto in rapresentanza della Nazione, si forma una maggioranza diversa dimostra solo che una certa destra, ancora permeata da antiche pulsioni neo fasciste, non ha accettato e metabolizzato il concetto della democrazia moderna esercitata in Italia attraverso la Repubblica parlamentare.